comunità affidabile

di | 4 Ottobre 2020

Sul tema di creare legami di fiducia mi trovo un po’ in difficoltà a scrivere qualcosa, perchè è un tema che ha due facce ben distinte. La faccia dello scontato e la faccia del banale. Si perché quando si parla di fiducia o si cade nello scontato o nel banale. Difficile fare un discorso profondo e serio. Trovo una citazione di un medico durante il tempo del covid che mi aiuta: “ il malato in grave affanno è tutto occhi: comunica l’angoscia della solitudine e l’implorazione di una prossimità, ancor più della enorme sofferenza fisica”. L’atto dell’affidamento è un grido di aiuto, è un’ invocazione in mezzo alla solitudine. è un grido che deve in qualche modo essere raccolta da qualcuno. E alla fine ecco cosa è un atto di fiducia: mi fido di chi raccoglie il mio grido di sofferenza e mi aiuta, mi soccorre, mi promette che ci sarà ad ogni coso, che non mi lascerà solo. Ho lanciato più volte il mio grido di aiuto. Ho ricevuto riposte a volte belle altre volte meno belle. Mi sono affidato e fidato a chi mi ha promesso una qualche forma di vicinanza.  A volte sono stato come tradito da queste promesse a cui mi sono affidato, altre volte ho riscontrato la bellezza della promessa mantenuta. La comunità deve essere in grado di questi tempi di raccogliere i gridi di sofferenza dell’umanità e prima ancora che fare qualcosa rendersi affidabile nella promessa di vicinanza. Provo a declinare cosa vuol dire che una comunità si rende affidabile nel raccogliere i gridi di sofferenza. Come prima cosa capire, riconoscere quali sono i gridi di sofferenza. E quindi servono antenne pronte e sveglie. Non è scontato quello che percepiamo, vediamo e sentiamo. Capire il dolore e la sofferenza non è impresa facile. Poi rifletterci su un po’. Ho visto quella sofferenza e ci penso su un po’ come chiesa e comunità, come società civile. Non vogliamo dei risultati immediati. Se avessimo riflettuto un po’ prima di agire forse il disastro di questi mesi  poteva assumere contorni diversi. Riflettere ci manca molto. E poi, sono sicuro che il pensiero va subito al fare. Ed invece il poi è una vicinanza, un promessa del tipo io ci sono sempre, ogni giorno, sempre. Certo il mio esserci deve trasformarsi in un agire, ma la vera promessa è esserci. questa è la promessa più grande. Esserci è il segno di una comunità affidabile.

Un pensiero su “comunità affidabile

  1. Sr. Rita

    Signore, tu sei affidabile sempre. Costruisci anche in noi questo dono perché la Fraternità tra gli uomini renda più bello il vivere.

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