vento

di | 26 Maggio 2020

Sono tornato a sedermi sul mio muretto a Rosciano. Era da un po’ di tempo che non lo facevo. Sembra che il covid 19 ha cambiato tantissime abitudini. Voglio fare in modo che le abitudini almeno quelle sane possano ricominciare. E quindi ecco il mio muretto. Faceva caldo, ma insieme soffiava vento. Un vento che mi ha dato fastidio. Esiste anche un vento che non è solo soffio di vita, ma che dà fastidio. Il vento fastidioso mi ha aiutato a mettere insieme questo pensiero. San Paolo nella lettera agli Efesini dice: Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore. Lasciamo da parte la dottrina e soffermiamoci su quel vento che ci porta di qua e di là. Questo essere portati di qua e di là è l’inganno degli uomini. È il vento che è l’astuzia degli uomini per cui non riesco mai ad avere un baricentro nella vita. Ci viene chiesto di tendere ad una dimensione di saldezza, di solidità della vita per non essere portati di qua e di là. Questo vento non necessariamente viene dall’esterno, a volte sta dentro di noi. Sono gli umori, le emozioni che ci spingono verso continui cambiamenti sia di carattere che di cose da fare, ma anche di comportamenti. In me sento questi venti che mi fanno andare di qua e di là quando mi sento dipendente dall’altro al punto tale che non ho più una mia consistenza. Questo stato d’animo si manifesta quando non esprimo mai il mio parare su ogni questione.  In questo modo resto in balia dell’ultima idea, dell’ultimo sogno, dell’ultima persona incontrata. Uno mi dice coltiviamo un asparageto, bellissimo, ma don Roberto mi avrebbe detto: “chi segue questa cosa nuova.” Lui sì che non si faceva portare di qua e di là dal vento. Questa forma di seduzione mi porta a ripetere le stesse parole di chi mi ha trascinato in nuova idea, in un nuovo progetto. Quel vento che mi ha portato qua e là mi impedisce di portare a compimento anche solo una cosa e di avviarne mille. Quel vento fastidioso che mi porta di qua e di là impedisce all’altro di capire chi sono, perché a secondo delle occasioni io mi trasformo e quindi la domanda del mio interlocutore è: ma chi è in verità quello lì. Forse alla fine nemmeno io so chi sono ogni volta che mi lascio portare di qua e di là dal vento ingannatore. A volte invece il vento fastidioso si manifesta come paura dell’altro, paura di raccontare sé e allora quando mi prende la paura mi blocco e non metto più in gioco la mia responsabilità e la mia libertà. Fermo, aspetto che il vento mi trascini chissà dove. Quando sono così sono come un bambino immaturo, come uno che gioca la libertà a scartamento ridotto, indeciso e esitante. Fino a qualche tempo fa questa era una costante nella mia vita. Oggi, una regola di vita interiore da seguire, la fiducia negli amici e la preghiera mi hanno rafforzato e sento di avere più stabilità. È come se oggi non mi sentissi più in balia di un vento che mi porta di qua e di là. In qualche modo io riesco a guidare quella vela che è la mia storia e riesco a portarla non dove mi piace, ma dove il vento soffia veloce verso un orizzonte, verso una meta. Sto imparando che una volta presa la direzione giusta, posso tenere la barra diritta verso quella direzione e quindi viaggio sereno. A volte succede ancora di essere portato qua e là dal vento. Ma in generale sono io che spingo il vento verso orizzonti di serenità.

2 pensieri su “vento

  1. Sr Rita

    Il buon Don luigi Palazzolo scriveva: una volta conosciuta la volontà di Dio devi camminare, anzi correre, dietro a quella…e…via allegramente.

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  2. sr Alida

    Si una volta conosciuta la strada lasciati guidare dove il Nocchiero :”Dio” ti guiderà…diceva ancora il Palazzolo …

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