Naum 1,1
1 Oracolo su Ninive. Libro della visione di Naum da Elcos.
Commento
Il settimo libro dei profeti minori è quello di Naum. Il significato del suo nome è “il consolato” e che quindi può consolare. Naum dona ai suoi, gli abitanti del suo paese e in generale agli abitanti di Gerusalemme, una speranza che nasce da un fatto: la grande città, Ninive, peccatrice e conquistatrice del mondo, sta per cadere o è già caduta (dipende da quando collochiamo la stesura del libro del profeta.) comunque al di là della questione tecnica della data di stesura, sappiamo che la caduta di Ninive è avvenuta nel 612 a. c. e quindi il libro è stato scritto in quel periodo. Naum dona speranza, conforto, consolazione in un periodo duro della storia. La speranza che anima il profeta, e che affermerà con fede vigorosa in tutto il suo libro, è quella dell’immancabile vittoria del Signore anche se gli avversari sono potenti. Quello che colpisce di questo profeta è la sua passione, la sua tenacia, la sua fede incrollabile, diremmo l’ardore della sua fede. Il libro fa comprendere tra le righe che la forza di tale passione nasce da una profonda intimità con il Signore suo Dio. Come conclusione a questa sicuramente semplice e incompleta introduzione al libro di Naum, vorrei lasciare come indicazione quella di cercare, anche nei nostri giorni, speranza e consolazione, atteggiamenti che nascono dalla certezza della presenza attiva e buona del Signore nella storia. Questo due atteggiamenti, speranza e consolazione sono gli ingredienti migliori per affrontare i giorni difficile della vita e della storia.
Preghiamo
Preghiamo per Tullio che ci ha lasciato.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Naum, il consolato. Potremmo scrivere il nostro nome e tradurlo con lo stesso termine: il consolato, la consolata. Paolo in altra parte della scrittura dice di consolare con la stessa consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Allora la consolazione che passiamo attraverso le parole o i gesti di prossimità non è una vuota teoria. E’ la stessa persona di Gesù che passando tocca il lebbroso, solleva la suocera di Pietro, fa rialzare dal feretro il figlio della vedova. la consolazione che viene da Gesù è la sua tenerezza e misericordia.
Signore, facci attenti alla tua consolazione e rendici capaci di lasciarla passare nelle nostre parole e gesti.
Parliamo così poco della consolazione…. Eppure quanto ne abbiamo bisogno, quanto la ricerchiamo….
Allora, grazie don perchè ci offri anche questa opportunità di meditazione.
Ciao, Tullio, riposa nelle braccia del Padre!
Buona giornata a tutti,
Elena
Naum, il consolato e che quindi può consolare! Fantastico! Mi viene in mente il vangelo di domenica scorsa “Tu sei il figlio mio, l’amato”, questa Parola rivolta a ciascuno di noi è: Silvia tu sei figlia amata, e quindi capace di amare! Siamo capaci di amare, siamo capaci di consolare, di ascoltare…e come dice san Paolo, in virtù dello spirito che ci abita, siamo capaci di avere gli stessi sentimenti che furono in Gesù Cristo! Certo anche lui come noi, ferito ma non scelse di ferire, umiliato non scelse di umiliare, giudicato non scelse di giudicare ecc. L’uomo è capace di tutto, dice un detto, e in parte è vero…siamo capaci di grande bene e di grande male…ma siamo liberi, liberi di scegliere.
Donaci Signore lo spirito del consiglio, perché ci aiuti a fare scelte di bene, di amore…di speranza!
Buona giornata a tutti!
Naum :Consolato,consola, mi rammenta che ognuno riceve dal Signore un unico irripetibile disegno da realizzare…almeno un dono particolare….Consolare…Quante espressioni concrete comprende…Gesu’ tende la mano ,tocca, ha compassione…..Possono essere i nostri gesti,come un sorriso ,stare accanto in silenzio ,dare la mano ,abbracciare…
una parola buona…un consiglio Se riusciamo a star vicini alla Fonte ,la Sua creatività nell’amare e consolare e’ immensa….Facci restare con Te ,Signore,per consolare e portare speranza….Una preghiera per Tullio.