Da un po’ di tempo notavo che in mezzo alle patate c’erano delle zucchine. Oggi mentre pulivo dalle erbacce e dalla dorifora le patate ho scoperto che sono zucchine trombetta. la questione della dorifora nelle patate è un classico e adesso bisogna trovare il modo di debellarla, so che non si deve dire mai l’avevo detto, ma quante volte ho detto appunto occhio alle patate che prendono la dorifora. Risposta: “no perché è la prima volta che le piantiamo in quel terreno” e io “vedrai che arrivano”. E sono arrivate. Ma questo non è il tema di oggi. Guardavo le zucchine in mezzo alle patate, come ci sono finite? Non lo so proprio. Per caso, per sbaglio, per miracolo? Boh, mi guardavo in giro e ho cercato di capire cosa fare. Alla fine ho provato ad ascoltare e le zucchine mi hanno detto: parla di noi. E così per accontentare le signore zucchine ecco due righe su di loro. Le zucchine sono un po’ contemplative, cioè guardano la terra, il cielo e l’acqua con uno sguardo bello, sereno, non come il mio sempre un po’ affaticato. Si, sogno di avere uno sguardo contemplativo, ma non ci riesco. Io per sguardo contemplativo penso a chi sa ascoltare, guardare, amare e vivere della bellezza del creato. È colui che guarda il mondo con gli occhi di Dio, del divino, cioè con lo sguardo di chi ama, come Dio. Le zucchine mi fanno questo effetto. Le raccolgo con attenzione per non rovinarle. Lo sguardo contemplativo delle zucchine lo si vede al mattino presto quando si aprono i fiori gialli. Esprimono tutta la bellezza della fioritura ed è uno spasso guardare quei fiori. Mi spiace quasi raccogliere quei fiori gialli. Danno un tono colorito all’orto. E poi una volta aperti i fiori arrivano le api. Fanno a gara per prendere il nettare. Una vera danza di gioia attorno alla zucchinaia. Ecco perché dico che sono contemplative. Guardano la bellezza e si regalano alle api e all’uomo con generosità. Se è vero che l’ultima parola del verbo generare è lasciar andare, le zucchine sono maestre nel lasciare andare, si donano volentieri. Io cerco di essere generoso e in questo penso di esserlo abbastanza, ma devo imparare dalle zucchine a guardare la bellezza della vita, a non chiedere niente in cambio, ma soprattutto a lasciar andare dopo avere donato. Per me la zucchinaia è un luogo allegro è un luogo di incontri colorati e allegri. Ci vado volentieri quando ho bisogno di allegria. E vorrei io stesso essere un luogo di incontri allegri. Grazie care signore zucchine anima contemplativa dell’orto.