14 domenica t. Ordinario – dal vangelo secondo Matteo
«In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”
Commento
Gesù “danza di gioia” perché finalmente il Padre ha trovato qualcuno che s’è reso disponibile a lasciarsi raggiungere dal suo Amore. Gesù ci ricorda chi sono coloro che possono essere ricettacoli di questo amore, causa della gioia di Dio. Non certo i sapienti, ovvero quelli che credono di avere in pugno la verità, e neanche i dotti e i saggi, ossia quelli che credono di sapere sempre come dirigere le cose a proprio vantaggio, compreso la stessa volontà di Dio. I sapienti e i dotti son pieni di sé, ma un vaso pieno non può essere ricettacolo di dono alcuno. Perciò saranno i piccoli coloro che possono ricevere il dono dell’amore, perché l’amore per definizione non va conquistato con la sapienza e l’intelligenza, né guadagnato coi meriti e la purezza. I piccoli sanno di non meritare nulla. Per cui Gesù esulta, danza di gioia perché gli unici che possono ricevere la grazia della salvezza sono i peccatori, i bisognosi, i ‘vuoti’ a perdere… «Prendete il mio giogo sopra di voi» (v. 29). Il giogo era uno strumento di legno che univa due bestie, in modo che il lavoro di aratura, in vista di un abbondante frutto, potesse essere ottimizzato. Gesù ci dice che esiste un altro giogo che se accolto, ci permetterà di ottenere un raccolto abbondante di vita: il legno della croce, ossia il suo amore per me. Con la sua croce si è unito a noi, in modo che il tutto di noi ora faccia parte di lui. E così ameremo nel mondo come ha amato lui, con mitezza e umiltà, ovvero con lo stile di Gesù che non ha mai fatto pesare la sua autorità, perché l’unica autorità di Dio è solo il servizio.
Preghiamo
Preghiamo per tutti gli amici che ci hanno lasciato
Venite a me voi tutti stanchi e oppressi e vi darò ristoro ,…imparate da me che son mite e umile di cuore ,prendere il Suo giogo .Grazie don per aver ricordato cosa è un giogo :sinonimo di legame a qualcuno che ci
ama ,cosi che il carico diventa leggero …Grazie Gesù che ami tutti ,ma preferisci i piccoli ,i poveri ,stanchi e affaticati di cose false,col desiderio di respirare a pieno una vita bella ,quindi che comprendono quanto è grande il Tuo amore…..Preghiamo per tutti gli amici che ci han lasciato …..
Ecco i piccoli, quelli inutili e che nulla valgono secondo alcune logiche del mondo e della Chiesa. Anche io in passato mi sono sentita così giudicata, come un vuoto a perdere,da una bella fetta di società e una grossa fetta di Chiesa, per il fatto di essere lesbica, omosessuale. Ma Dio Padre mi ha fatto conoscere il suo amore per me e proprio a partire dalla mia omosessualità. Mi interrogavo su come fosse possibile questa disgrazia, perché proprio a me é poi Lui mi ha interrogato: Silvia dove sei? E io ho scoperto che quella che io chiamavo disgrazia Lui l’aveva resa grazia!
Io chiedo al Signore di poter essere ‘vuoto a rendere’ e non a perdere. Di poter essere riempita dal suo amore, dalla sua grazia, di lasciarmi così bere dai miei fratelli e sorelle e di poter tornare a lui proprio come un vuoto a rendere.