domenica di Pasqua – Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Commento
Un tale disse: Crederà alla risurrezione solo chi crede fortemente nell’amore. Fare esperienza di risurrezione a noi è concesso unicamente in questa vita, come avvenne a coloro che sperimentarono di essere alla vita vera – incontrando l’uomo Gesù di Nazareth. Si tratta di coloro che furono invitati da Gesù a rialzare la testa, ad ascoltare la voce profonda del proprio cuore, a credere fermamente che il proprio desiderio di vita e di felicità era infinitamente più grande di ogni ‘tu devi’. Avvenne così quella mattina di Pasqua, quando donne e uomini, soliti all’amicizia col Maestro, compresero che la risurrezione è possibile nella misura in cui si crede alla parola del Vangelo e che se fai dell’amore il motivo della tua breve esistenza, non conoscerai più la morte, perché vivere così significa vivere già da risorti. Si vivrà in un mondo di risorti ogni qualvolta uomini e donne si alzeranno in piedi a risollevare chi è prostrato nella polvere, si batteranno per la dignità degli ultimi. Credere a Gesù risorto vuol dire essere consapevoli che vivendo e incarnando il suo Vangelo, si comincerà a vivere quella che nel Vangelo medesimo viene definita ‘vita eterna’, ossia una vita d’una qualità così alta da vincere anche la morte.
Preghiamo
Preghiamo per tutto il mondo perché possa rinascere a vita nuova, dopo questo periodo di tenebre.
Papa Francesco ieri sera ha detto: “Le donne non rinunciano all’amore” ed è proprio questa l’immagine dell’incontro con il Risorto! Donne addolorate, sgomente, forse ancora incredule che escono, si mettono in cammino al mattino presto. L’ Amore è movimento… Cercano di donare un estremo gesto di cura e di rispetto a chi non può più riceverne, perché Lui stesso è l’Amore nuovo che riempie la vita di queste donne dell’incontro con la vera Luce,la vera Vita. Quella che vince ogni morte, ogni paura. Le donne, premurose presenze innamorate oltre ogni logica, sono portavoce di un Amore trasfigurato, che supera ogni logica umana. L’ Amore, quella cosa tanto grande che trasforma la morte in nuova vita. Gesù, il Risorto è fra noi, come aveva promesso. Le donne non dicono non è vero, sì gettato ai piedi di Gesù e lo adorano. Gli amici più cari corrono, l’Amore è movimento. Cercano Colui che amano e verificano quanto l’assenza possa essere divenuta altra presenza…. Speranza… Credono perché i loro occhi sono aperti ora per la prima volta, illuminati dalla sapienza della Risurrezione. Torna la Luce più pura lá dove era buio. Torna la gioia, là dove il dolore appesantiva ogni cuore. Bisogna credere,oltre ogni umana ragione, oltre ogni logica, perché l’Amore di Dio ha varcato ogni morte, ogni oscurità, ogni incertezza. Così, solo affidandoci innamorati, possiamo fare esperienza viva della speranza portata a compimento… Il Risorto è fra noi! Buona Pasqua di Risurrezione dentro la vita di ognuno….
Andare al sepolcro da “innamorati” per ungere un corpo morto e trovare un risorto. Un incanto così solo Dio poteva preparalo per quelle donne mattiniere, con la morte nel cuore, ma senza paura. L’amore mette le ali. Si, poi anche a Pietro e Giovanni…ma loro arrivano dopo e non riescono a credere subito. Buona Pasqua a tutti voi e a questa nostra umanità impaurita, che fatica a correre…ma che incontra il Risorto annunciato da fragili donne, innamorate.