solennità della pentecoste – Dal vangelo di Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Commento
Siamo alla domenica di pentecoste e con questa solennità chiudiamo il tempo pasquale. È la festa dello spirito santo. L’uomo che entra in contatto con lo Spirito – la vita di Dio in sé, esprime quella che è la sua verità profonda, il suo vero essere smettendola così di corrispondere ad attese di altri recitando parti che non gli competono. Detto in altre parole, lo Spirito presente in ciascuno, manifesta la verità della persona attraverso il dettame della propria coscienza. Ogni istituzione, religiosa o civile che sia, ha sempre avuto paura che le persone agissero ‘secondo coscienza’. La storia ci insegna che si è spesso preferito persone ‘mute’ e obbedienti all’autorità, qualunque fosse. Si è preferito zittire le voci che non parlassero la ‘lingua di stato’ o quella della gerarchia, quelle non allineate al dettame dei codici, delle regole, del ‘è bene così’ o del ‘s’è sempre fatto così’. Lo Spirito di Dio – insegna Gesù – soffia dove vuole non dove si vuole che soffi, fa parlare ciascuno la sua propria lingua, fa essere ciascuno pienamente sé stesso attraverso l’esercizio della propria coscienza. Lo Spirito di Dio soffia, sempre, e comunque. E crea unità in un’umanità formata da genti diverse, religioni diverse. Ciascuno è portatore di verità, di bellezza e fecondità. Il nostro compito di cristiani è di fare in modo che la ricchezza e la fecondità di ogni diversità possibile si volga verso un orizzonte di bene, ad un futuro di compimento che è la costruzione di un mondo diverso, di un’umanità che finalmente viva una logica della pace, della misericordia e della condivisione.
Preghiamo per la chiesa
Lo Spirito di Dio soffia su ciascuno di.noi, dentro ciascuno di noi e ripulisce il cuore e la mente svelando davvero chi siamo, dandoci piena opportunità di parola, di azione, non come ciascuno vuole o gli tri si aspettano che sia. Lo Spirito di Dio ci dia di essere persome vere e non ammaestrate, persone intere e non maschere, spesso grottesche, di un’umanità smarrita e confusa. Vieni, Spirito d’amore, ad insegnarci le cose di Dio….
Prego per la chiesa e per ogni Spirito che soffia sulle cose belle che ci distinguono fra noi e ci rendono mani sapienti dell’amore del Signore.
Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Amore, osservanza, preghiera, presenza… Un insieme di atteggiamenti e azioni che dicono qualcosa della Pentecoste che ogni giorno si realizza nella nostra vita-coscienza. Ne abbiamo bisogno come singoli e come comunità cristiana -religiosa-civile. Ciascuno davanti allo Spirito Santo per accoglierlo e lasciargli spazio per azioni nuove e rinnovatrici.