Matteo 13,18-23
18 Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. 19 Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20 Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, 21 ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. 22 Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. 23 Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Commento
Ho sempre pensato a questo pezzo di parabola come alla spiegazione della parabola stessa. In realtà è vero, ma forse anche più di un commento. È un riascoltare per comprenderla nel profondo. L’affermazione è interessante perché ricorda che proprio il continuo ritorno all’ascolto della parola è la via semplice lungo la quale il Signore ci porta a luci sempre più profonde della sua esistenza. E’ come se quell’ “ascoltate” ci invitasse ad un ascolto nuovo di questa Parola antica e sempre nuova! E il “voi, dunque” che apre il versetto sottolinea l’elezione divina che è la porta e la via maestra per entrare sempre e sempre più nel dono di Dio. Leggendola in profondità ne vien fuori che ogni terra si può riferire alla medesima persona e alla medesima comunità Mi sembra cioè che ognuno e appunto ogni chiesa, o famiglia, o gruppo…possa conoscere ognuna delle eventualità descritte dalla parabola come sua propria. Quindi ciascuno a secondo del tempo, delle occasioni, della vita stessa può essere terreno strada, sassoso, spinoso o terreno buono. Questo mi permette di dire che il vangelo del regno non divide in buoni e cattivi, ma che ci aiuta a conoscere le divisioni del cuore e del vita, per saperle ricomporre e dare frutto.
Preghiamo
Preghiamo per Loredana
Terreno buono è colui che ascolta la Pola e la comprende. Mi colpisce il verbo: com-prende= prendere con sé. In questo tempo di quaresima ci si dato di prendere con noi la Parola e lasciarla germinare. Preghiamo per chi vive alla superficie e non sente di nulla.
Mi ritrovo perfettamente nell’essere tutti i tipi di terreno citati da Gesù. È così in ogni ascolto e forse anche in ogni relazione, siamo così mutevoli…. Però, il ritornare sulla Parola e il condividerla con altri, apre ogni volta nuovi spazi di riflessione e di azione e com-prensione.
Chiedo una preghiera per la mia anziana mamma che sta vivendo momenti molto faticosi: è difficile stare qui, è difficile andarsene….
La Parola puo dare tanto frutto!
Frutto inaspettato!
Aiutaci a comprenderlo e ad avere fiducia quando ti sembra di essere nel deserto!
Preghiamo per la mamma di Elena e per la pace nelle famiglie.
Secondo i tempi o luoghi ,si alternano i terreni su cui cade la Parola .Che il Signore ci aiuti a coglierne il vero significato e quello che veramente ci vuol dire attraverso di essa .Mi unisco a tutte le intenzioni espresse .