A volte ci cammino dentro di corsa nel mio orto, altre volte vado piano. Con calma, con lentezza, ma è indubbio che in genere vado di corsa dentro e fuori l’orto. Il primo modo per evitare di cadere in quella forma di mondanità mascherata di vangelo è quello della capacità di riprendere relazioni lente. Forse relazioni prima di tutto interpersonali, poi quelle di gruppo, quelle di chiesa, quelle dell’umano in generale. Ai cristiani e a tutti coloro che in qualche modo hanno a cuore l’umano viene richiesto un cammino lento, non un cammino di corsa segnato dal mito che più vai veloce, più produci e più sei efficiente. La lentezza con cui affrontiamo la vita, l’incontro, la programmazione delle attività, aiuta a non farci prendere da quell’ansia da dover fare tutto e gestire tutto. Credo che la lentezza è uno dei tratti caratteristici di Gesù e quindi è qualità del vangelo. Camminava con calma, incontrava le persone, si fermava con i suoi amici, stava in compagnia di Dio suo Padre. Mi pare che l’unico momento in cui ha accelerato il passo è stato quando ha deciso di andare a Gerusalemme per vivere la sua passione. Questa è la qualità evangelica che dobbiamo imitare: la capacità di stare nella calma, nella relazione, nell’incontro. La velocità del cammino che è un mito dei nostri giorni impedisce di incontrare veramente l’altro. la mia pretesa di saper far tutto e di essere presente in tutto, mi impedisce di vivere in pace il tutto, mi impedisce di gustare la bellezza del tutto. Questo lasciava scritto Alex Langer in un giorno di luglio e di coraggio, il suo ultimo giorno, ai piedi di un albicocco in fiore.
Assaporalo il mondo dolcemente
non cedere alla fretta, alla competizione.
Se proprio devi fare un paragone
guarda la vita come a una “staffetta”:
finito il tratto, in modo solidale
si passa il testimone…
Non correre, sii saggio,
sii viandante scalzo, sii pastore.
Agosto 2014
Grazie. Basta osservare i turni di parola e la velocità dei messaggi vocali che hanno accelerato la comunicazione… sforzarsi invece di guardare all’altro e chiedersi quale ritmo sia migliore … riferirsi al ritmo dei bambini che hanno dentro il turno di parola di un racconto prima di dormire.