Matteo 7,1-6
Non giudicate, per non essere giudicati; 2perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. 3Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 4O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? 5Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Commento
Questa questione del giudizio è una questione troppo importante e coinvolge tutte le persone. Gesù ci esorta a non giudicare per non essere giudicati. Dio formulerà su di noi lo stesso giudizio con cui noi abbiamo giudicato gli altri. Se vogliamo da Dio un giudizio misericordioso anche noi dobbiamo esercitare lo stesso giudizio misericordioso verso l’altro. Questa affermazione di Gesù non è così astratta come può sembrare. Di fatto noi vorremmo essere sempre indulgenti con noi stessi e severi con gli altri. Questa è una versione di un peccato di egoismo e di mancanza di rispetto verso l’altro. Infatti tutti stiamo lì pronti a guardare alla pagliuzza che è presente nell’occhio dell’altro e non ci accorgiamo della trave che sta nel nostro, cioè siamo indulgenti quando vediamo la trave che sta nel nostro occhio, piuttosto che avere indulgenza con gli altri. Questo atteggiamento complica i rapporti umani e rende difficili le relazioni. Questo non giudicare non vuol dire non interessarsi dell’altro e nemmeno non saper dire un parere sulla vita e sul mondo. Certo deve essere fatto con amore e con la preoccupazione fraterna
Preghiamo
Preghiamo per i malati
Mi ricordo poi la cura, un canto che diceva : Dammi occhi per vedere nel fratello che mi offe de tutto il suo dolore, penso che se ci ricordassimo questo non giudicheremmo mai e nessuno nemmeno noi stessi, ciascuno porta con sé anche un po’ di dolore… Certo che la cura e l’amore fraterno, ci permettono di dire ciò che si può cambiare. Mi unisco alla preghiera per tutti i malati e prego per Marco che il Padre ha chiamato a sé a soli 48 anni e per la sua famiglia.
Questo del giudizio è un tema grosso, importante, pesante da combattere. Ogni giorno siamo spettatori,partecipi o complici delle azioni altrui. La nostra è una vita di relazioni, complesse, delicate, e la nostra responsabilità è grande di fronte ad ogni persona,ad ogni azione vista o condivisa. Essere fedeli a quanto ci dice Gesù è molto difficile, come è invece molto facile scivolare nella mormorazione, nel giudizio, nel rovinare gli altri con una parola, uno sguardo, un gesto sbagliati . Dacci la forza, Signore, di resistere alla sfrontata tentazione del giudizio facile e gratuito. Fa’che la Tua misericordia riempia i nostri pensieri e le nostre parole nel cercare di capire, piuttosto che criticare e giudicare l’altro. Permetti che gesti di cura e di ascolto ci aiutino a creare un giusto rapporto relazionale con ciascuno, anche con chi è diverso da noi, pensa ed agisce in modi per noi incomprensibili.
Preghiamo per i malati, per Marco e per la sua famiglia.