mercoledì 15 marzo

di | 14 Marzo 2023

Esodo 33,12- 23

Mosè disse al Signore: “Vedi, tu mi ordini: “Fa’ salire questo popolo”, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: “Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi”. 13Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa nazione è il tuo popolo”. 14Rispose: “Il mio volto camminerà con voi e ti darò riposo”. 15Riprese: “Se il tuo volto non camminerà con noi, non farci salire di qui. 16Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla faccia della terra”.  17Disse il Signore a Mosè: “Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome”. Gli disse: “Mostrami la tua gloria!”. 19Rispose: “Farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome, Signore, davanti a te. A chi vorrò far grazia farò grazia e di chi vorrò aver misericordia avrò misericordia”. 20Soggiunse: “Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo”. 21Aggiunse il Signore: “Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: 22quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. 23Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere”.

Commento

Come dobbiamo porci di fronte a questi testi che per noi sembrano essere così strani? Un primo modo è quello di pensare che dobbiamo togliere da questi testi tutto quanto non è storicamente dimostrato. E poi lasciare solo quello che ci sembra accessibile alla ragione. Può essere un modo per capire questi testi e sicuramente la ragione deve fare la sua parte. Penso però che in questo modo tutti i testi biblici rischiano di essere svuotati del loro senso. E allora abbiamo a disposizione un altro modo per rileggere il tutto. È quel modo che si mette nei panni del popolo di Israele che deve cercare di spiegare cose grandiose e che non trova altro che immagini e parole che sembrano non razionali, come la nube che sta sopra la tenda del convegno e quel Mosè che sembra ormai uno che sa conversare con Dio. Vedere veramente quindi la colonna di nube che si posava sulla tenda, attendere in piedi o prostrati a terra che Mosè esca raggiante dal convegno, credere con il popolo che sotto quella tenda si sta svolgendo un incontro vero di reciprocità tra l’infinito e il finito, e che è un dialogo d’amore. Al culmine di questo dialogo c’è questa affermazione: mostrami la tua gloria. Mosè sapeva che non poteva  vedere il volto di Dio, ma in questo dialogo d’ amore osa chiedere l’impossibile, vedere il volto di Dio. Mosè spinge la sua «amicizia» con Dio al limite delle possibilità, e sembra ottenere anche qui una risposta di reciprocità: il Signore rispose: “Farò passare davanti a te tutta la mia bontà”» Mosè gli chiede di vedere la sua «gloria» e il signore  gli concede solo di vedere passare la sua «bontà». Solo per un attimo, e di spalle, Mosè vede la gloria di Dio ch è la sua bontà.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo

2 pensieri su “mercoledì 15 marzo

  1. srAlida

    Reciproco incontro tra l’Infinito e il finito.. Bella questa espressione non semplice da vivere, ci proviamo… preghiamo per Massimo, Marta, Nicoletta.

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  2. Elena

    Chi non vorrebbe vedere il volto di Dio? Nessuno può vederti, Signore, ma la Tua bontà, questa la vediamo, la sentiamo, la viviamo con occhi nuovi, con occhi di fede. Dobbiamo fidarci di Te, Padre ed un giorno vedremo il Tuo volto. Oggi lasciaci avvicinare dalla bontà, e che questa impregni anche le nostre piccole esistenze!
    Prego per le persone a Te affidate.

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