esodo 31,1-8
Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 2“Vedi, ho chiamato per nome Besalèl, figlio di Urì, figlio di Cur, della tribù di Giuda. 3L’ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, 4per ideare progetti da realizzare in oro, argento e bronzo, 5per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno ed eseguire ogni sorta di lavoro. 6Ed ecco, gli ho dato per compagno Ooliàb, figlio di Achisamàc, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato: 7la tenda del convegno, l’arca della Testimonianza, il propiziatorio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda; 8la tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l’altare dell’incenso 9e l’altare degli olocausti con tutti i suoi accessori, il bacino con il suo piedistallo; 10le vesti ornamentali, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio; 11l’olio dell’unzione e l’incenso aromatico per il santuario. Essi eseguiranno quanto ti ho ordinato”.
12Il Signore disse a Mosè: 13“Tu ora parla agli Israeliti e riferisci loro: “Osserverete attentamente i miei sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, di generazione in generazione, perché si sappia che io sono il Signore che vi santifica. 14Osserverete dunque il sabato, perché per voi è santo. Chi lo profanerà sia messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sia eliminato dal suo popolo. 15Per sei giorni si lavori, ma il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro in giorno di sabato sia messo a morte. 16Gli Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come un’alleanza perenne. 17Esso è un segno perenne fra me e gli Israeliti: infatti il Signore in sei giorni ha fatto il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e ha preso respiro””.
Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.
Commento
Siamo alla fine di questo lungo percorso in mezzo a tutte queste norme che hanno definito tutta l’esistenza del popolo di Israele. Di fatto alla fine di tutto, quando il Signore finisce di parlare con Mosè consegna al popolo le tavole della legge, tavole di pietra scritte dal dito di Dio così dice il testo. Vediamo di soffermarci su questa questione delle tavole della legge. Vorrei fare questa riflessione. Queste leggi scritte dal dito di Dio su pietra significa che sono per sempre. Le tavole della testimonianza verranno conservate simbolicamente nell’arca dell’alleanza. Ma non è questa secondo me la cosa più importante. Il fatto deciso è che Mosè consegna tali leggi a tutto il popolo. Non sono proprietà di chi le ha scritte. Un profeta come Mosè non lavora per se stesso, ma per il popolo. Mosè non sta su un monte a discutere con Dio per decidere come formulare la legge di un popolo. Non consegna una legge e poi sparisce. Troppe volte abbiamo a che fare con legislatori che scrivono leggi e che non le vivono per primi. Gesù parlando dei farisei dice così: fate quello che vi dicono, ma non quello che fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Mosè invece, dopo aver dialogato con Dio, scritto le leggi, scende dal monte e si rimette in gioco con il suo popolo. La sorpresa che troverà sarà un vitello d’oro.
Preghiamo
Preghiamo per Pinuccia
Con tutte le norme descritte forse il Signore tentava di far comprendere quanto importante incontrarsi con Lui. Ma noi ricadiamo in ciò secondario, con il rischio di iniziare a costruire un idolo che non serve al nostro cuore e alla vita. Per Pinuccia prego. E perché ognuno di noi cerchi l’essenziale alla vita.
Un’alleanza per sempre. Quante volte la nostra infedeltà ci allontana da Te, Signore? Prego perché riusciamo ad essere più forti nel nostro essere e sentirci cristiani, perché la fedeltà richiede forza, coraggio, volontà, fermezza e umiltà.
Prego con voi per Pinuccia.