Mi chiedono se sono in grado di lasciare… me lo chiedono in tanti. A volte mi sembra una domanda retorica… che rimando al mittente: ma tu sai lasciare andare? Il mittente mi risponde semplicemente che sono io che pongo il problema e quindi non è un problema suo. A parte il fatto che mi sembra più in interrogatorio alle buone intenzioni che un aiuto a capire, io dico che nella mia vita con grandi fatiche, ho lasciato e ho lasciato tanto per la strada e tutte le volte che capivo che dovevo lasciare e non lasciavo ci stavo male. Quindi all’interessato che mi pone la domanda circa il mio lasciare ho già risposto. Lascio con grande fatica, lascio non senza un dolore dentro. Ma c’è un risvolto molto bello di questo lasciare, un risvolto che libera il cuore e che mi rallegra non poco, anzi tanto. È il risvolto del dono, della gratuità; si costruisce in gratuità e si lascia in gratuità. Ogni ripartenza per me è dono, ogni ri-creare è un dono di grazia. Ogni alleanza nuova è dono e non profitto e guadagno. Mi chiede uno: che cosa ci guadagno. E io rispondo ci guadagno in amicizia, in dono, in bellezza di vita. Ogni legame insipiente con le proprie creazioni è piccola borghesia che trattiene un capitale. Ogni alleanza nuova è comunione con il mondo e l’umanità. Quando avremo lasciato in mano a tutte quelle fondazioni che si spacciano, per benefiche tutta la gratuità del mondo, avremo definitivamente abdicato al mondo del profitto e del capitale. Quando avremo lasciato in mano al mondo delle fondazioni liberali il nostro grido di libertà, avremo dato in mano a loro la conquista del mondo con la vendita delle armi. Ecco perché dico che il lasciare è gratuità, è dono e non una consegna di se stessi al profitto. Voglio lasciare con fatica e dolore per non avere niente e non consegnare niente nelle mani di chi usa il mio lasciato a fin di male. Voglio lasciare per inventare vie nuove, per cercare alleanze buone, anzi per continuare a cercare alleanze nuove; dico per continuare a cercare perché ho trovato già un’infinità di alleanze buone e chissà quante ne potrò trovare ancora. In gratuità, senza nulla e senza lasciati al mondo del profitto.