Esco un attimo da casa. È ormai sera, oserei dire notte. Fa davvero freddo. Qui fuori è notte, ma anche solo un istante provo a star fuori. Il freddo non solo è pungente, ma rende tutto terso e con i contorni abbastanza definiti. Non pensavo che il freddo può avere il potere magico di disegnare contorni scuri e limpidi insieme. Guardo in alto, nel cielo, intravedo una stella. Stella limpida, chiara, sta lì nel cielo sola. In quel fazzoletto di cielo che intravedo ci sta solo quella stella. E mi sono venute in mente le stelle della pace che stiamo costruendo. Eravamo partiti quasi per gioco e siamo arrivati quasi a 400 stelle. Serviranno per ricordare la pace il 1 gennaio, giornata mondiale della pace. Queste stelle di pace ieri mattina mi hanno portato a urlare come un matto, altro che stelle di pace, sono stelle di urla quelle che abbiamo fatto ieri. Poi ci siamo rappacificati, scusati e perdonati e abbiamo pensato che è sempre difficile essere in armonia quando lo scopo ultimo è la produzione di tante stelle. E questa semplice questione ha avviato una serie di riflessioni su quelle che io ho chiamato parole di stelle. Isaia il profeta aveva sognato una stella e aveva detto queste parole. Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. Parole di stelle sono la pace, parole di stelle sono la giustizia, parole di stelle sono la salvezza. E il profeta non si dà pace finché non arriverà quella stella. La stella della notte di natale che canta la pace, preferisco scrivere che grida la pace. Parole di stelle vuol dire avere il coraggio di osare la pace, vuol dire ammettere che il profitto, la produzione, il fare sempre mille cose non ci porta alla pace, ci porta all’arrabbiatura e alla violenza. Parole di stelle che ci dicono che dobbiamo diventare costruttori di pace. Rientro in casa guardo le nostre stelle in legno e chiedo scusa se oggi in nome della fretta e del produrre non ho saputo trovare parole di stelle.
Riflettere su queste parole mi porta a pensare quanto egoismo e nella natura dell’uomo che fa chiudere in se stessi e disattiva i cinque sensi che dovrebbero servire a comunicare…