vuoto

di | 3 Novembre 2023

Un vuoto è vuoto punto e basta. almeno così in apparenza. Quando c’è un vuoto cerchiamo di riempirlo subito, perchè ci dà fastidio, perché non può esistere uno spazio vuoto. E allora noi riempiamo il vuoto di mille cose. E’ come la pausa che è solo per un attimo e poi bisogna subito ripartire di slancio.  La pausa per noi  è come il minuto di sospensione nella pallacanestro richiesto dall’allenatore. Un minuto di sospensione per riassettare le idee e poi si riparte. Perché la cosa più importante non è la pausa, ma la corsa.  Eppure la pausa o il vuoto ogni tanto ritorna, anzi in me ritorna di frequente. Io ho imparato un modo per nascondere le pause e i vuoti, faccio tante cose, invento gruppi, invento riunioni, incontro persone e cose. Per chiudere quella pausa e riempire quel vuoto sono super attivo. È un periodo invece che cerco di condividere la mia vita con le mie pause e con i miei vuoti interiori. Ci sto lì. Mi impongo di non inventare niente. Vi garantisco che  impresa disperata. Ma almeno ci provo. Impresa disperata perché appena capisco che la pausa è stata sufficiente, riparto a mille; appena capisco che ascoltare il mio vuoto fa male, lo riempio con qualcosa da fare dichiarando a me stesso e agli altri  che sono molto impegnato e non ho tempo per il silenzio. Mettersi in stand by e rimanerci è una nuova sfida. Stare nel mio vuoto e ascoltarlo senza riempirlo di cose esteriori e di impegni che mi fanno dire: sono super impegnato e non ho tempo per il silenzio è la nuova condizione che voglio provare ad affrontare. Magari ci racconteremo come è andata.

Un pensiero su “vuoto

  1. Sabrina

    Il vuoto e il silenzio sono importanti, li ho però sempre vissuto in momenti dolorosi, per staccare la spina dalla tensione o semplicemente perché volevo stare sola.il vuoto é rigenerante se non lo riempiamo di pensieri, é difficile, credo che sia più affine ad altri popoli che al nostro fare operoso…non tutti siamo pronti. Io amo il silenzio solitario della contemplazione della croce, dell’eucarestia ma poi si riempie di preghiere, domande, lacrime o gioia.

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