La mia volontà mi dice che è meglio finirla con tutta questa acqua. la mia volontà mi dice che è meglio che venga il sole perché altrimenti perdiamo anche la produzione del miele di castagno. La mia volontà mi dice che tante cose non vanno bene e che vanno cambiate. La mia volontà dice che voglio la pace, ma la pace è ben lontana dall’arrivare. Poi c’è la volontà degli altri e quindi questa volontà chiede e cerca cose diverse da quelle che cerco io. Vedo con la preparazione dei cre che verranno quest’estate. Due, tre, quattro visioni diverse. Posso imporre in maniera benevola la mia volontà, posso lasciar andare e fare la volontà altrui, oppure posso rimandare ad un momento successivo. Mi diceva una suora che sta in Brasile che dalle loro parti ormai si decide tutti insieme, si usa la parola sinodale. E se non si trova un buon accordo si rimanda la decisione. Mi diceva che ci si ascolta preti, laici, religiose. Mi diceva che vale di più il percorso per decidere che la decisione stessa. E poi c’è la volontà di Dio. Questa entra nel cuore e chiede decisioni forti, decisioni secondo il vangelo. Non intendo la volontà di Dio come semplice formula del tipo: sia fatta la tua volontà, ma come la possibilità di un percorso di riflessione che porta a decidere secondo il vangelo. Ma allora quale volontà: la mia, quella degli altri, quella di Dio?