venerdì 5 maggio

di | 4 Maggio 2023

1 Pietro 4,7-11

La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati. 9Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11Chi parla, lo faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l’energia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!

Commento

Al tempo in cui è stata scritta questa lettera si pensava vicino la fine di tutte le cose. lo scopo di questa affermazione non voleva dire un tempo storico, era invece un invito a guardare il tempo della persecuzione che in qualche modo può segnare la fine di tutto con un occhio particolare. Quell’affermazione era vera per i lettori del primo secolo e rimane vera anche per noi oggi. Infatti, il senso di quell’affermazione la possiamo trovare solo se guardiamo le cose dal punto di vista di Dio. Come vivere questo tempo faticoso e di dolore che sembra segnare una fine? Lo scopo di Pietro con questa affermazione era proprio quello di incoraggiare i suoi lettori.  Infatti era una buona notizia, per i cristiani perseguitati, sapere che tutta quella sofferenza, a breve, sarebbe finita per lasciare spazio all’eternità. Era un modo per dire: “Dai, tenete duro ancora un po’ che siete vicini alla meta”. I credenti dovevano essere moderati e sobri,  ovvero lucidi e in grado di controllare se stessi, in grado di comprendere bene quali fossero le cose importanti a cui dedicarsi, solo questo era il modo corretto per superare il tempo della prova. Oltre alla sobrietà si chiede anche una carità vicendevole.

Preghiamo

Preghiamo per noi sacerdoti

2 pensieri su “venerdì 5 maggio

  1. Elena

    Sembrano le attitudini di ogni buon cristiano. Ma pur così semplici e chiare, quanto è difficile scoprirle e viverle con coerenza per ciascuno di noi. Quante volte mettiamo il Signore al primo posto rispetto a noi stessi, alle nostre necessità, ai nostri interessi, alle nostre ambizioni, ai nostri sottili egoismi? E quante volte riconosciamo la Sua grazia in tutto ciò che siamo, che facciamo, che diventiamo?
    Perdona, Padre, le nostre pochezze e fragilità da cristiani poco credibili. Prego con voi per i sacerdoti e affido Alessia all’amore di Dio.

    Rispondi
  2. srAlida

    Guardare le cose dal punto di vista di Dio, con piedi per terra, pensare con il suo cuore. Per voi sacerdoti e per ogni guida dello dello spirito,preghiamo.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.