esodo 40,16-31
Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece. 17Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. 18Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; 19poi stese la tenda sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato. 20Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca; 21poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 22Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. 23Dispose su di essa il pane, in focacce sovrapposte, alla presenza del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 24Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla tavola, sul lato meridionale della Dimora, 25e vi preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
26Collocò poi l’altare d’oro nella tenda del convegno, davanti al velo, 27e bruciò su di esso l’incenso aromatico, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 28Mise infine la cortina all’ingresso della Dimora. 29Poi collocò l’altare degli olocausti all’ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso l’olocausto e l’offerta, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30Collocò il bacino fra la tenda del convegno e l’altare e vi mise dentro l’acqua per le abluzioni. 31Mosè, Aronne e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi: 32quando entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano all’altare, essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 33Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all’altare e mise la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l’opera. 34Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. 35Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora.
Commento
Siamo ormai alla fine di questo lungo percorso dentro il mondo dell’esodo. Domani leggeremo e commenteremo l’ultimo testo. Voglio provare a trarre delle semplici conclusioni. Questo lungo cammino di questo popolo dentro il deserto ci ha fatto percepire una cosa importante: la gratuità di un Dio che libera l’uomo, che lo accompagna, che dona una legge per la vita, che si arrabbia con quel popolo, ma poi ritorna su suoi passi. Anche Mosè vive il tema della gratuità: lui ha messo tutta la sua vita a servizio di quel popolo. Mosè non entra nella terra promessa. La più grande gratuità che il profeta Mosè vive è il distacco dalla terra promessa, poterla e doverla vedere senza raggiungerla. Lui dona questo viaggio al suo popolo, lui dona la terra a questo popolo e poi si ritira sul monte a contemplare la terra promessa e il popolo che entra in essa. Il suo compito, la sua gratuità era solo questo portare il popolo alla terra promessa. Mosè assolve questo compito e poi si ritira. Anche il deserto è dono gratuito. Dona il pane durante il viaggio, dona l’acqua, dona un strada, un cammino, una direzione al popolo. Chi forse deve imparare l’arte della gratuità è il popolo. Entrando nella terra promessa questo popolo dovrà tenere viva l’arte della gratuità
Preghiamo
Preghiamo per Roberto e al sua famiglia
Mosè ha operato tutto come voleva il Signore poi si ritira, la nube spesso di età presenza di Dio, credere che nella nostra vita Dio è presente al di là di ogni oscurità.. Mi unisco alla preghiera per Roberto e famiglia e per Marta.