esodo 12,37-51
Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini. 38Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi. 39Fecero cuocere la pasta che avevano portato dall’Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: infatti erano stati scacciati dall’Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio. 40La permanenza degli Israeliti in Egitto fu di quattrocentotrent’anni. 41Al termine dei quattrocentotrent’anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dalla terra d’Egitto. 42Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d’Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione. 43Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: “Questo è il rito della Pasqua: nessuno straniero ne deve mangiare. 44Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare.45L’ospite e il mercenario non ne mangeranno. 46In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso. 47Tutta la comunità d’Israele la celebrerà. 48Se un forestiero soggiorna presso di te e vuol celebrare la Pasqua del Signore, sia circonciso ogni maschio della sua famiglia: allora potrà accostarsi per celebrarla e sarà come un nativo della terra. Ma non ne mangi nessuno che non sia circonciso. 49Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero che soggiorna in mezzo a voi”. 50Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono. 51Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dalla terra d’Egitto, ordinati secondo le loro schiere.
Commento
Oggi è anche il giorno della memoria, del ricordo delle vittime dell’olocausto e mi sembra che non c’è niente di meglio che questo brano della pasqua ebraica. Si parla di un numero enorme di persone e di un numero di 436 anni di schiavitù. In realtà chi uscì dall’Egitto fu un numero piccolo di persone che rappresentavano le varie tribù di Israele che erano schiave in Egitto. Questi numeri simbolici dicono che si vuole celebrare come un evento glorioso e grandioso questo fatto della notte di pasqua. Una notte di veglia, una notte di cammino, una notte di condivisione del cibo pasquale, è la notte di pasqua, la notte della liberazione dalla schiavitù e deve essere raccontata come un evento unico, epico, grandioso. È la nascita di un popolo e questo evento deve essere celebrato da tutta la comunità per sempre. E’ come se questo popolo tagliasse i ponti con un passato di dolore e cercasse di ricostruire un presente e di incamminarsi verso il futuro, tenendo presente di costruire sulla roccia, scrostandosi via di dosso tutte le cose passate che ostacolano questo passaggio. Dio scommette su questo popolo, come scommette su ogni popolo o persona che vuole costruire il suo futuro, uscendo dalle sue schiavitù e dalle sue paure. Dio vuole che tutti noi celebriamo la nostra pasqua il nostro passaggio.
Preghiamo
Preghiamo ricordando la giornata della memoria.
I passaggi sono sempre un po’ cruciali, ma con un motivo arduo è benefico ci son sempre motivi di risurrezione, certo le stragi le uccisioni, ci lasciano nel mistero di quanto avviene nel cuore umano. Ricordo con voi il giorno della memoria.
Ed ecco, il popolo d’Israele esce dalla schiavitù e riscatta la propria vita agli occhi del Signore. Deve essere stato tutto molto difficile ed anche molto emozionante. Di fondo, la grande fiducia in una parola, quella di Dio, che vuole libero ogni uomo.
Ed oggi, giorno della memoria, ricordiamo tutti coloro che hanno sofferto e che sono morti per la loro appartenenza al popolo Israelita. Una preghiera per mia figlia Valeria.