venerdì 20 settembre

di | 19 Settembre 2024

Rom. 10,1-4

1 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera sale a Dio per la loro salvezza. 2 Rendo infatti loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza; 3 poiché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. 4 Ora, il termine della legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede.

Commento

Nel cuore di Paolo vi è un unico grande desiderio. Quello che anche il popolo da cui lui proviene possa accogliere la salvezza portata da Gesù. Riconosce Paolo che questo popolo ha come un grande zelo per il Signore Gesù, ma riconosce anche che questo grande zelo non è secondo coscienza retta. Questa coscienza che non è retta è determinata da una sola questione: il popolo ha come stabilito una sua giustizia che non è più quella del Vangelo di Cristo. Questo fatto porta con sé due conseguenze. l’impedimento al popolo eletto di entrare nella salvezza e il dolore di Paolo perché comprende che il suo popolo non è in grado di arrivare alla salvezza. Noi troppe volte con un ragionamento troppo umano riteniamo che di fronte al rifiuto della grazia ci sia solo la possibilità del castigo e del rifiuto da parte di Dio. In realtà Paolo smentisce questa tesi e afferma che in Dio vi è sempre la possibilità del perdono e del ricominciare. Dio ha una logica infinitamente superiore alla nostra, è la logica della legge dell’amore e del perdono, un amore e un perdono che sono assolutamente gratuiti. Paolo per il suo popolo confida in questo amore gratuito di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per Davide

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