venerdì 18 Marzo

di | 18 Marzo 2016

trinitàMarco 5,30-34                                                                    

30 E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31 I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32 Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

 Commento

La tua fede ti ha salvata. In questo caso la fede è un toccare Gesù. La sua potenza, di cui Gesù prende coscienza nel momento in cui la donna tocca le sue vesti, salva dalla morte. Possiamo quasi dire che la comunione con il Signore vince la malattia. La donna è figura dell’umanità che, lontana da questo tocco nei confronti del Signore, perde la vita. Solo se siamo vicini al Signore siamo salvi. Si può vivere anche senza il Signore, ma per noi credenti è il Signore Gesù che salva la vita. Questo toccare suppone una vicinanza, ma la fede è vicinanza al Signore. Al riguardo di questo toccare possiamo dire anche che esiste un tocco esteriore che cambia il corpo e uno interiore che cambia il cuore. Nella donna notiamo anche un’altra cosa importante: la fede è un dinamismo, essa sente il bisogno di liberarsi dal suo male che tanto la fatta soffrire. Possiamo vedere tale dinamismo in questo modo: ascolto di Gesù, disperazione per la propria impotenza di fronte alla propria sofferenza, fiducia nella potenza del Signore, tocco del mantello, e infine colloquio faccia a faccia con Gesù. Se vogliamo guarire dobbiamo arrivare a questo colloquio faccia a faccia. Quando abbiamo letto il brano della tempesta sedata, abbiamo visto come Gesù disse ai suoi discepoli: “uomini di poca fede” ora invece a questa donna dice:  Figlia la tua fede ti ha salvata. La fede è stare davanti al Signore con i propri limiti, le proprie miserie, i propri dolori e dialogare proprio con Lui, il Signore della vita.

Preghiamo

Preghiamo per tutti gli anziani, soprattutto quelli soli.

 

3 pensieri su “venerdì 18 Marzo

  1. sr Rita

    “Essendosi reso conto della fora che era uscita da lui…” Sembra quasi che Gesù non abbia guarito intenzionalmente la donna emorroissa. E’ stato come un atto naturale, ordinario, inconsulto….Ma che bello vivere così: fare del bene senza neppure saperlo…senza che sia uno sforzo immane…Se ogni vota che una persona ci accosta, ci tocca potesse sentire di essere guarita…e solo dopo noi renderci conto che qualcosa di bello è successo a quella persona!?
    Gesù grazie per tutti i “tocchi” che cambiano la vita.
    Preghiamo per Raul, papà di un nostro sacerdote, che viene operato di tumore alla gola.

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  2. Luca

    Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?

    Sono i discepoli stessi che, involontariamente, sottolineano una differenza di stile: la folla si stringe, fa pressa, la donna tocca, cerca l’incontro personale, diretto, si ritaglia uno spazio di rapporto a due con il Signore.
    Che bello, in mezzo al caos, alla frenesia, al tumulto che riempe le nostre giornate, trovare di questi momenti!

    Chiedo una preghiera per mia nonna Teresina

    Buona giornata a tutti!

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  3. sr.Alida

    Solo vicini a Gesu’ si può vivere di questo TOCCO,o lasciarsi toccare,è un pò penso il lasciarsi fare e cambiare da Lui.la donna disperata nella sua impotenza,ha fiducia in Gesu’.Si, convengo che la fede è stare davanti al Signore,con i propri limiti ,le proprie miserie,i propri dolorie dialogare con Lui,Signore della vita.Che il nostro lasciarci toccare,dal Lui, o toccarlo nel discorrere con Lui,sia un passare il suo tocco a chi è nella necessità ,a chi ci è affidato.Ho ricordato e ricordo nella preghiera Raul, la nonna di Luca Teresina, tutti gli anziani piu’ soli.

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