venerdì 17 maggio

di | 16 Maggio 2024

Mc. 6,53-56

53 Compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret. 54 Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, 55 e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse. 56 E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano.

Commento

Leggendo questo testo non posso far altro che utilizzare un’ espressione di Papa Francesco: la chiesa come ospedale da campo. Qui non abbiamo ancora la chiesa, abbiamo invece un uomo di nome Gesù e la sua comunità di discepoli. Ma l’effetto è il medesimo. Sembra di vedere questi malati in barella accompagnati da persone che vanno e vengono alla ricerca di Gesù a cui si affidano. Sembra un grande accampamento che si muove in continuazione e che raccogliere il dolore umano, che cura le ferite, che sa ascoltare le loro storie. Gesù è ormai profeta, maestro, predicatore, ma soprattutto è colui che si prende cura del dolore umano. La folla lo conosce bene questo aspetto di Gesù. Lo cerca per questo motivo perché lui sta lì in mezzo a questo ospedale da campo e non si tira indietro. Ritengo che la chiesa del futuro sarà una chiesa che annuncia il vangelo dentro questo ospedale da campo, una chiesa che annuncia il vangelo perché si prende cura del dolore umano. Non dobbiamo più pensare ad una chiesa spirituale, ma una chiesa che sta lì dove c’è il dolore umano e ci sta a tempo pieno. La chiesa dei primi tempi è cresciuta ed è diventata credibile, non perché era spiritualità, ma perché ascoltava e interveniva la dove la dolore umano era grande. Ritengo che tutti coloro che dicono di avere fede in Dio devono avere questa capacità di stare in questo ospedale da campo che è la grande cattedrale  a cielo aperto dove la sofferenza umana si raccoglie per celebrare la cura dell’altro.

Preghiamo

Preghiamo per chi sta scegliendo nella vita.

2 pensieri su “venerdì 17 maggio

  1. sr Alida

    Curare e annunciare l’amore del Signore, nella Chiesa, nell’ospedale da campo che è il mondo… Continua in noi l’arte della cura Signore e del saperti riconoscere in ciascuno. Per chi sta scegliendo nella vita preghiamo.

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  2. Elena

    Il Signore è vicino a chi lo cerca. E a chi cerca Gesù basta toccare la frangia del mantello… Quanta fede in questo uomo che porta nel mondo la tenerezza di Dio Padre! In questa tenerezza viviamo la presenza di un amore che ci contempla tutti, che sana le nostre ferite, che ci solleva vicendevolmente e ci rende un’unica famiglia. Una preghiera condivisa per chi sta indirizzando la propria vita e opera delle scelte, siano scelte buone.

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