Gv. 7,40-44
All’udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: “Costui è davvero il profeta!”. 41Altri dicevano: “Costui è il Cristo!”. Altri invece dicevano: “Il Cristo viene forse dalla Galilea? 42Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?”. 43E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. 44Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.
Commento
Questo brano ricorda quel brano degli altri vangeli dove Gesù chiede ai suoi discepoli chi dice che la gente io sia. Solo che qui tutto avviene nel tempio di Gerusalemme durante la festa delle capanne. Qui la reazione della gente circa la figura di Gesù è varia: c’è la reazione che è parzialmente positiva, mentre la reazione dei capi è totalmente negativa. Questa reazione positiva della folla e negativa dei capi non è a caso. I capi hanno interessi da difendere e quindi uno che fa certe promesse e le mantiene – e sono le promesse in fondo di vivere nell’amore, nella solidarietà, – non interessa proprio tanto, perché preferiscono esattamente il contrario, giocano sul loro interesse. La folla, invece, che tutto sommato ha niente da perdere, può più facilmente aderire a questo, pur con i dubbi. E allora si vede la prima reazione della folla che dice: È un Profeta! Anzi il Profeta!. Altri dicono: Questi è il Cristo! E il Cristo non solo dice la Parola di Dio, ma la realizza. Cristo in greco vuol dire “Unto”, “Messia” in ebraico; è il Re promesso da Dio che avrebbe salvato il suo popolo. Insomma le risposte della gente sono quelle di vedere in Gesù colui che realizza le promesse antiche. Il problema vero non sarà quello di dire queste parole, ma di sbilanciarsi e dichiarare di credere in tali parole.
Preghiamo
Preghiamo per tutti gli animatori del cre.
La credibilità di ognuno di noi sta nelle azioni concrete, che non tradiscono le parole dette, ma le portano a compimento. Gesù è credibile, in Lui la parola è verità e vita, agita vissuta, spesa, dedicata in totalità e pienezza al Padre- e al prossimo. Essere credibili dà fastidio, è pericoloso per i “benpensanti”…
Essere credibili… Mi fa porre una domanda :
Cosa comunico del Signore nel mio vivere quotidiano? E chi è per me? Mi unisco alla preghiera per tutti gli animatori.