Rm 9,30-33
30Che diremo dunque? Che i pagani, i quali non cercavano la giustizia, hanno raggiunto la giustizia, la giustizia però che deriva dalla fede; 31mentre Israele, il quale cercava una Legge che gli desse la giustizia, non raggiunse lo scopo della Legge. 32E perché mai? Perché agiva non mediante la fede, ma mediante le opere. Hanno urtato contro la pietra d’inciampo, 33come sta scritto: Ecco, io pongo in Sion una pietra d’inciampo e un sasso che fa cadere; ma chi crede in lui non sarà deluso.
Commento
Mi pare che possiamo fare qualche ulteriore passo nella meraviglia della Parola che oggi il Signore ci dona provando a mettere a confronto due “ipotesi” di giustizia: la giustizia della fede ( “deriva dalla fede”), e la giustizia delle opere, “mediante le opere. Di fatto Israele “agiva non mediante la fede, ma mediante le opere”. Qui bisogna ribadire nuovamente la centralità della “salvezza”, che non può essere ricevuta se non come dono. Noi diciamo che la fede è il dono della salvezza, ed è insieme il dono di credere, cioè di accogliere il dono della salvezza. I pagani non cercano la giustizia, e neanche lo potrebbero in quanto non hanno la Legge. Israele “non raggiunse lo scopo della legge” perché, come dicevamo prima, “agiva non mediante la fede, ma mediante le opere”. Tutto questo getta una luce grande e positiva sulla Legge stessa. Infatti, per il giusto ebreo la Legge stessa è il dono di Dio! Pensate ad alcune di quelle meravigliose persone che attendono la pienezza del dono di Dio: i profeti, e figure come Simeone ed Anna, come Giuseppe il giusto, e soprattutto pensate alla figura di Maria di Nazaret. Per loro la Parola di Dio – e dunque la Legge – è il dono che li custodisce nell’ardente attesa della salvezza, che per la fede di Israele si raccoglie nell’attesa del Messia Salvatore. Se dunque c’è un Israele collettivo che “non raggiunge la Legge”, ci sono figure che accompagnano e celebrano l’attesa messianica. Sono convinto che molti di noi hanno sperimentato con forza la diversità e quindi il “passaggio” dalla “legge” al “Vangelo”.
Preghiamo
Preghiamo per Rosa
Oggi nella nostra casa c’è l’encerramento dell’anno scolastico e le bambine tornano in famiglia per la vacanza. Preghiamo per loro, specie per chi sta vivendo situazioni faticose proprio a motivo della famiglia. Grazie al Signore per le persone che in questi giorni si sono rese presenti nella nostra casa per portare doni natalizi alle bambine. Dio le ricompensi.
Passare dalla legge al Vangelo, forse può essere proprio questo il salto di qualità dell’essere cristiano. Ma che fatica, però, perché la legge dà sicurezza e tutela, a volte sembra un pacchetto ben confezionato e ben chiuso nel quale sentirmi sicura. Il Vangelo mi chiede di spostare le montagne, di camminare sull’acqua, di non scagliare pietre e porgere l’altra guancia, mi chiede di osservare e non giudicare, di far fruttare talenti, di regalare tutto ai poveri e di prendere vie strette e tortuose, di vegliare con una lampada e tanto olio, di aspettare etc etc….
La sa ben lunga Gesù di Nazareth sulla giustizia del fare!
Però, mio Dio, che meraviglia tutto questo fare! Che gioia e che leggerezza, nel tempo, anche nel prendere una croce e portarla quasi con nonchalance insieme a Te, Gesù. Quasi con nonchalance….Ridare un senso a tutto, una nuova lettura, una nuova prospettiva, una nuova, profondissima e spessa, leggerezza…. anche ai nostri errori, alle nostre fatiche, ai nostri dolori. Ma quanta fede ci chiedi, Gesù?
Ti preghiamo per essere un po’ più forti in questo nostro essere cristiani. Ti preghiamo per Rosa e per le bambine di sr Rita e le loro famiglie.
Chi crede in Lui non sarà deluso…La salvezza non può che essere ricevuta se non come dono !
Fede è fiducia…anche nelle persone che vivono e han vissuto o accanto o con Gesù come Maria Sua e nostra madre Come Simeone e Anna che hanno atteso , custodito ,e poi gioito per Gesù …Con voi prego per Rosa e per le bambine di sr Rita e le loro famiglie.