Gen. 46,1-30
1 Israele dunque levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Betsabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco. 2Dio disse a Israele in una visione nella notte: “Giacobbe, Giacobbe!”. Rispose: “Eccomi!”. 3Riprese: “Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione. 4Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi con le sue mani”. 5Giacobbe partì da Betsabea e i figli d’Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo. 6Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti. 7Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti. 8Questi sono i nomi dei figli d’Israele che entrarono in Egitto: Giacobbe e i suoi figli, il primogenito di Giacobbe, Ruben. 9I figli di Ruben: Enoc, Pallu, Chesron e Carmì. 10I figli di Simeone: Iemuèl, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea. 11I figli di Levi: Gherson, Keat e Merarì. 12I figli di Giuda: Er, Onan, Sela, Peres e Zerach; ma Er e Onan erano morti nella terra di Canaan. Furono figli di Peres: Chesron e Camul. 13I figli di Ìssacar: Tola, Puva, Iob e Simron. 14I figli di Zàbulon: Sered, Elon e Iacleèl. 15Questi sono i figli che Lia partorì a Giacobbe in Paddan-Aram oltre alla figlia Dina; tutti i figli e le figlie di Giacobbe erano trentatré persone. 16I figli di Gad: Sifiòn, Agghì, Sunì, Esbon, Erì, Arodì e Arelì. 17I figli di Aser: Imna, Isva, Isvì, Berià e la loro sorella Serach. I figli di Berià: Cheber e Malchièl. 18Questi sono i figli di Zilpa, che Làbano aveva dato come schiava alla figlia Lia; ella li partorì a Giacobbe: erano sedici persone. 19I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino. 20A Giuseppe erano nati in Egitto Èfraim e Manasse, che gli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di Eliòpoli. 21I figli di Beniamino: Bela, Becher e Asbel, Ghera, Naamàn, Echì, Ros, Muppìm, Uppìm e Ard. 22Questi sono i figli che Rachele partorì a Giacobbe; in tutto quattordici persone. 23I figli di Dan: Cusìm. 24I figli di Nèftali: Iacseèl, Gunì, Ieser e Sillem. 25Questi sono i figli di Bila, che Làbano diede come schiava alla figlia Rachele, ed ella li partorì a Giacobbe; in tutto sette persone. 26Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza contare le mogli dei figli di Giacobbe, furono sessantasei. I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto furono due. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, ammontano a settanta.28Egli aveva mandato Giuda davanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Arrivarono quindi alla terra di Gosen. 29Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele, suo padre, in Gosen. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo, stretto al suo collo. 30Israele disse a Giuseppe: “Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo”.
Commento
Andiamo verso la conclusione della storia di Giuseppe e di conseguenza del libro della genesi. Questo passaggio racconta del disegno di Dio per Giacobbe. Attraverso il sogno lo rassicura: gli promette che la sua progenie diverrà una grande Nazione. Nella terra di Gosen c’è l’incontro. Giuseppe e Giacobbe, che prende il nome di Israele, possono finalmente abbracciarsi. A causa della gelosia dei fratelli, non imputabile a nessuno dei due protagonisti, c’è sofferenza. Gratuita. Inspiegabile, onestamente inutile. Ma nonostante ciò, c’è amore vivo. Desiderato. Auspicato. E non serve altro. Quasi a determinarne una ragione per gli ultimi anni di vita di Giacobbe. È un messaggio di fiducia. Bisogna aver fede che il meglio deve ancora venire; e che per ognuno di noi c’è un disegno. Il difficile è pensare se “quel” disegno sia proprio quello che ogni uomo immagina. Capita che il disegno su di noi sia diverso da ciò che si desidera (semmai anche intensamente). Ed è in quel momento di consapevolezza (al contrario) che si può andare in crisi: i più bravi sono capaci di abbandonarsi a “quel disegno”, altri lo osteggiano.
Preghiamo
Preghiamo per tutti i ragazzi.
Imprescrutabili i pensieri di Dio per ognuno di noi. Ma se “il bello deve ancora venire”, possiamo sperare e nello stesso tempo credere a quell’amore di Dio che non abbandona mai i suoi figli. Qualunque cosa accada, comunque vada.
Chiedo una preghiera per Nicoletta, molto ammalata, nel giorno del suo compleanno e accompagno la preghiera per i ragazzi .
Conoscere il disegno di Dio su ciascuno di noi non è facile, l’opportunità del deserto, del silenzio ci aiuti a scoprirlo. E a credere che è solo bene. Per tutti i ragazzi preghiamo perché avvenga questa scoperta dell’amore di Dio per ciascuno.per la pace preghiamo.