Amo i fumetti e i film dei supereroi, quelli della marvel. Ne conosco tutti i limiti di simili film e racconti. Ma quando riesco li guardo e li leggo volentieri. Certo, questi supereroi sembrano plasmare e rispondere a sogni e desideri dei nostri tempi. Invincibili sempre dediti alla causa del bene, capaci di grandi sacrifici, leader che salvano il mondo. Quando un umano decide di entrare più o meno consciamente in questa parte del supereroe salvatore del mondo o che ritiene di giocare questa parte per almeno un po’ di tempo e in un determinato spazio, deve assumersi la responsabilità di giocare fino in fondo questa parte. E come nei grandi film dei supereroi quando se ne va lascia un segno che rimarrà per sempre. La cosa interessante è che il supereroe gioca a nascondersi, a non far vedere che è lui. eppure contemporaneamente ricerca fino in fondo quella parte. Non sono io il leader, siamo tutti insieme, ma già detto così il supereroe ha fatto capire che è lui il salvatore. E se per caso gli vengono a mancare i superpoteri per un attimo va in crisi, non si riconosce più, non è più lui. umile di una falsa umiltà, forte di una forza inaudita, capace di collaborare solo con i propri simili, tutti supereroi. Mi ricordo di Batman che aveva come assistente Robin. Batman il supereroe Robin l’assistente che segue e esegue. Batman invece dotato di superpoteri. Mi piacciono questi fumetti perché mettono in evidenza chi rischiamo di essere noi: o eroi, leader o assistenti di un eroe. Mi piacciono perché nel leggerli vedo tutto il nostro mondo che è costruito sulla forza di qualcuno, leggerli è smascherare un mondo che non voglio. Li vedi arrivare dal cielo, la gente guarda all’insù, li vedi vincere il male e la gente rimane sbigottita. Così sono i nostri eroi che salvano il mondo, salvo lasciar morire in mare dei nostri fratelli, per quelli non c’è nessun supereroe che li salva e chi ci prova con una semplice barca da ong viene anche condannato. Per questi eroi o questo eroe del nostro tempo, abbiamo stabilito un lutto nazionale, per chi muore in mare ci vorrebbe un lutto planetario di indignazione collettiva, per loro non mi serve un supereroe ma un popolo che si mette insieme e salva il povero.