Un ragazzo mi dice: Don non dico mai la verità perché ho paura che tu poi mi castighi. Quindi preferisci una bugia, dico io. A volte si, a volte preferisco stare zitto e non dire niente. Mi parte quella cosa nella mente per cui mi verrebbe la voglia di fare un lungo discorso sulla fiducia, sulla verità, sulla sincerità. è la via del buon consigliere spirituale che consiglia sulla vita. Sto per partire quando mi fermo e provo a prendere un’altra strada. Ma di che cosa hai paura?. Ho paura perché tutti mi mettono in castigo quando sbaglio e allora mi metto anche a fare lo stupido. Sono spiazzato. E penso a quel silenzio impaurito. Penso che tante volte anche io utilizzo silenzi di fronte alle mie paure, o racconto mezze verità. Certo, mi sto abituando non a vincere le mie paure, ma a narrare le mie paure, e a stare nella verità con le mie paure. È di altro tipo il silenzio di cui oggi ho bisogno. Meglio un racconto chiaro che un silenzio impaurito. So bene che non posso dire queste cose a quel ragazzo. Io ci ho impiegato una vita a capire queste cose e a provare a viverle. E ancora oggi a volte le mie parole mi bloccano. Ho fatto come faceva don Roberto. Ho raccolto la paura di quel ragazzo, ho raccolto le sue parole non sincere, ho raccolto la sua agitazione e ho detto semplicemente io ci sono, sono qua di fronte a te. Vedi tu che cosa vuoi fare. e lui si è sciolto in un racconto faticoso. Lo so che tutto questo non cambierà la situazione. Continuerà ancora con i suoi silenzi impauriti, ma forse ha capito che da parte mia non ci sarà un castigo e quindi può continuare ad avere fiducia. così succede a me ogni volta che metto da parte il silenzio impaurito e mi apro ad una narrazione sincera, l’altro mi guarda e sembra capire. Certo, non sempre le mie narrazioni sono chiara nei contenuti, a volte sono un po’ confuso nelle mie descrizioni, ma sono che sono vero. Superare i silenzi impauriti che provocano parole non vere e impaurite è un bel salto di qualità nella vita. e ringrazio tutti coloro che ogni giorno mi spingono, mi sorreggono e mi correggono verso quella direzione. Quando si arriva al cuore della ferita della vita e hai davanti uno che ti ascolta con attenzione, che non ha il consiglio pronto, che non giudica, che non vuole inquadrarti nei valori fondanti, allora il silenzio si apre alla narrazione, la parola incerta vola sicura e non passa più per la testa la paura dell’altro e delle sue parole. superata la paura che genera silenzio ci si apre ad un dialogo che costruisce e edifica la vita.