Siamo in piena emergenza acqua e di conseguenza in piena emergenza terra. Non bagno l’orto perché sono in vista piogge. Ma sono in vista molto lontane queste piogge. Scruto l’orizzonte e non vedo venire nuvole da pioggia. Poi ad un certo punto sembra di sì, poi ancora niente. Scruto l’orizzonte e non ci capisco più niente. I nostri anziani scrutavano l’orizzonte e il vento e le piante e ci capivano qualcosa. In genere indovinavano che cosa stava per arrivare nel cielo. Anche Gesù conosceva questi proverbi, infatti un giorno disse: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: «Arriva la pioggia», e così accade. 55E quando soffia lo scirocco, dite: «Farà caldo», e così accade”. Ed invece oggi niente da fare, non si capisce più niente neanche scrutando il cielo. Ma questa faccenda della complessità, dell’incomprensione, della fatica a mettere insieme dei pezzi mi fa pensare ad un’altra cosa. Forse in questo tempo abbiamo tante domande e non siamo più in grado di offrire risposte certe. Ma è bello comunque pensare che possiamo ancora porci domande, che siamo in grado di chiederci il senso di quello che succede a madre terra. Queste domande che ci facciamo quotidianamente ci dicono che siamo ancora vivi, che siamo in grado di guardare l’orizzonte per intravvedere qualcosa di bello, per trovare riposte. E’ bello pensare che in questo interrogarci assomigliamo alla sentinella del profeta Isaia: a cui domandano “A che punto è la notte?” il testo è così: Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?” “La sentinella risponde: “Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!”. La sentinella risponde che non sa quanto resta della notte, invita comunque a domandare ancora, e si fa ascolto e parola per i passanti e viandanti notturni. La storia in Isaia è questa: mentre si dialoga, ci si chiede a che punto è la notte, non si ha l’immediata risposta circa questa notte di madre terra. la sentinella dichiara che dobbiamo aspettare, giorno dopo giorno. la novità di questa attesa è che non è inoperosa. Infatti chi ha il coraggio di non inventare false risposte, finte favole, circa grandi cambiamenti per far contenta la gente, l’alba, il giorno nuovo arriverà davvero.