Oggi Giovedì santo un ricordo per noi sacerdoti e perché tutti possiamo imparare l’arte del servizio, però vorrei parlavi dei sentimenti, delle emozioni, che forse a volte condizionano i nostri modi di servire. Ieri non è stata una giornata buona. Succede che il morale, per diversi motivi, finisce a terra. È come un uragano di sentimenti che ti prende e che io non riesco più a controllare. A volte l’uragano Katrina che sconvolse l’ America nel 2005 è niente al confronto. In genere tutto nasce da un gesto, una parola, un incontro che mi mette in agitazione. Per mia natura a quel punto faccio due cose: mi agito cercando a destra e sinistra una soluzione al problema. Chiamo amici e chiedo un parere, penso a cosa fare e siccome sono agitato non imbrocco mai la soluzione giusta. La seconda cosa che mi succede è che passo dall’agitazione, all’ansia, alla rabbia, alla fatica di gestire il tutto. Poi siccome non posso fare molto continuo a ruminare come una mucca indigesta di erba e il morale va sotto le scarpe. E quindi nell’orto combino guai, non ho voglia di fare cose e mi perdo nei meandri di questo mio ruminare, la preghiera diventa complicata. Non riesco a voler male, mi è successo in poche occasioni, ma sicuramente mi sento uno incapace di gestire le situazioni. Sant Ignazio scrive: “Si intende per ‘consolazione’ ogni aumento di speranza, fede e carità, e ogni gioia interiore che stimola e attrae alle realtà celesti e alla salvezza dell’anima, dandole tranquillità e pace nel suo Creatore e Signore”. “Per ‘desolazione’ si intende (…) l’oscurità e il turbamento dell’anima, l’attrazione per ciò che è basso e terreno, l’ansia che deriva da varie agitazioni e tentazioni”. Come risolvo il mio morale a terra. Sono sincero a volte ci riesco, altre volte me lo trascino fino a quando un nuovo evento positivo e bello mi ritira su il morale. Quello che però cerco di fare è di ascoltare nel mio cuore questo sentimento che provoca desolazione, di domandare non tanto il perché è venuto, ma che cosa succede nel mio cuore quando mi sento così. Cerco di distinguere i sentimenti positivi o negativi e più ancora cerco di fare in modo che i sentimenti negativi non abbiamo il sopravvento. Scrivo sempre cerco perché so che sono dei semplici tentativi che a volte danno buon esito altre volte no. Per finire mi metto un attimo calmo e cerco di afferrare nella mente e nel cuore un pensiero, un segno, un gesto, un qualcosa di bello, un’invocazione, una preghiera e me lo tengo stretto. Non mi ha risolto il problema, ma inizio in questo modo a vedere una luce. Oggi alla fine della giornata sapere che abbiamo messo due mielari per provare a fare il miele di tarassaco mi ha allietato il cuore e sapere che è giovedì santo mi costringe a ridimensiore il mio morale a terra. Ma ditemi, voi avete mai il morale a terra? Voi non vi lasciate mai prendere dal turbine dei sentimenti? Voi come fate a venire a capo di ste storie?
Credo che le emozioni più che i sentimenti, ci sconvolgano le giornate. Ma le emozioni sono di breve durata, e per fortuna quelle negative, per quanto devastanti, passano, come passano le emozioni belle. Io mi prendo il tempo per attraversarle ,viverle,elaborarle. Mi dico, oggi è il giorno per essere arrabbiata, o triste , o delusa e amareggiata, ma poi so che mi passa, mi lecco le ferite e me le curo cercando qualcosa di bello cui aggrapparmi in quella giornata. Il più delle volte la cura è nella natura, che mi pacifica con le sue presenze e le sue meraviglie. O la musica, medicina dell’anima. Sempre scrivo in un diario. Mi permette di buttar fuori senza fare danni a cose e persone perché le prime reazioni sono spesso nefaste. Sono dettate dalla pancia, non da testa e cuore, possono essere pericolose per me e per gli altri. Scrivo e rileggo e anch’io mi chiedo cosa mi fa stare tanto male. Quali corde della mia anima e del mio essere più profondo hanno toccato le esperienze negative che a volte mi si rovesciano sulla testa. Quali le mie responsabilità e quali invece non mi appartengono. Quali le soluzioni praticabili…. Non sempre posso confrontarmi con altre persone perciò tengo per me ed elaboro strategie praticabili, razionali e possibilmente empatiche. Cerco parole per esprimere senza aggredire o involvere su me stessa, cerco vie di pace. Non so cosa ne viene fuori, ma so che devo prendere un tempo per decantare le emozioni e sostituire il negativo col positivo, cercando di capire il senso…. Forse ho ancora molto da imparare, forse devo lasciar andare,e questo mi affatica e mi modifica. Ma chi mi dice che il cambiare anche qualcosa non sia un bene? Per me, per gli altri, per la vita? Credo che sia importante anche rispettare le nostre emozioni negative e dar loro il tempo di esprimersi così come esprimiamo la gioia, l’allegria, l’entusiasmo. Siamo quello che siamo, possiamo solo conoscerci meglio e volerci bene anche così, migliorando nel tempo e nelle esperienze che ci attraversano…
Caro don Sandro,
non sei solo e non sei il solo. In questo tempo, in particolar modo, ognuno di noi….ma voglio parlare in prima persona, come mi suggeriva il mio assistente spirituale in un percorso EVO, …io, dunque, vivo quotidianamente queste sensazioni, questo senso di inadeguatezza verso l’altro e verso me stessa; mi è di consolazione leggere la sua testimonianza, oggi, in un giorno in cui… con fatica….mi sto predisponendo alla Pasqua, all’accoglienza, anche se da sola. Ma forse, ripensando a quello che lei ha appena condiviso, non sono proprio sola, se posso condividere questo pensiero.
Le auguro, don, una Serena Pasqua, una Pasqua ricca di positività e di …..miele. Auguri!!!
Sapete che capita a tutti avere giorni “no” mi fa sentire più “normale “. Come gestisco le emozioni? Tutto ciò che è già stato detto fa parte anche dei miei tentativi, a volte maldestri…. io spesso mi ritiro in luogo appartato (anche davanti allo specchio del bagno) e mi metto a gridare….a darmi o a dare della stupida….cretina… Quante volte grido ( a bassa voce) “…ma non è possibile “…!!!
Sarà infantile….ma mi solleva. Poi riprendo i rapporti attingendo a motivazioni un poco più civili ed evangeliche…
Buon giovedì santo, Don Sandro. È il tuo giorno di festa che ti identifica come uomo di Dio per tutti noi. Grazie.
Io scrivo quando sento la lacrima a mezz’asta. Poi vado sotto un albero, in questo periodo il ronzio delle api crea un concerto elettrico e mi lascio coinvolgere dalle onde sonore di questa musica. Mi inebria, guardo le margherite nel verde rilassante del prato, i fiori impollinati che accennano ovari leggermente panciuti? Mi perdo nella vita che sta per nascere, mi commuovo e così magari piango un po’ poi più serena mi rileggo e magari ho un’intuizione o mi si scioglie un pochino il problema
Sono Annalisa
Siamo fatti così! Quindi quando persone o situazioni mi fanno male, mi incavolo, mi rattristo, sono molto delusa e spesso anch’io lancio o mi lancio titoli di vario genere…
Poi, e solo poi, questo è il problema, vado dal Signore e rimetto a lui il mio cuore e i miei pensieri, chiedendo aiuto. E mi fido. E aspetto.
Leggo solo ora giorno di Pasqua ,questo tesoro di luci ,sulle emozioni e mi ritrovo in quel che comunicate …e trovo dentro un certo disordine nonostante mi dica :la tua giornata non è quella cosa lì che ti da fastidio è un dono più grande,perchè quando è cosi la prima cosa non mi accetto cosi come sono ,perchè mi da fastidio ricadere sempre nella sfiducia ….inconsciamente ricerco qualche aspetto positivo e un pò più consapevole cerco di ricominciare….