Scrivo delle belle parole? Non lo so. Scrivo dei pensieri profondi? Non so nemmeno questo. Sono cosciente di una cosa: che quando scrivo non è per scrivere di cose che poi faccio benissimo. Sono cosciente che le mie parole non corrispondono sempre alla vita quotidiana. Diciamo che questo passaggio non è per forza dovuta alla mia incoerenza. Dico delle cose, anzi scrivo delle cose e ne faccio delle altre. Diciamo invece che sono pienamente cosciente delle mie fragilità, delle mie incoerenze. E allora perché scrivo. perché gli amici se lo aspettano! Si, c’è anche questo nel mio scrivere. In tanti si aspettano queste 4 parole strampalate. E allora io scrivo. Perché negare a me se stesso e agli altri che leggono questa verità? Da sempre ho scritto nella mia vita. ho riempito agende e fogli di parole scritte per me, solo per me. Poi ho deciso che si poteva scrivere anche condividendo un pensiero con tanti altri e allora mi sono messo a scrivere su queste righe che tutti possono leggere. Ma non scrivo solo perché qualcuno mi chiede di scrivere, diventerebbe un motivo troppo banale. Scrivo anche perché mi piace, perché mi prende bene. Ma non perché voglio scrivere un romanzo o altra simile, ma solo perché mi piace mettere insieme delle parole che per me hanno un senso. Scrivo, così metto in ordine i miei pensieri e i miei sentimenti. Scrivo perché nelle parole scritte metto in ordine le mie giornate. Attenzione: non pensate che tutte le parole scritte alla fine formano la coerenza della mia vita. lo scrivere non mi rende coerente, ma aiuta a prendere coscienza del limite. Scrivere aiuta a stare dentro la mia vita così come la vivo giorno dopo giorno, tra incoerenze e coerenze, tra fiducia e sfiducia. Lo scrivere no mi rende bravo, mi rende invece consapevole del mio limite. Dice Erri de Luca a proposito dello scrivere: l’idea della scrittura non è quella dell’edificio che si eleva piano per piano, ma di un sentiero che si approfondisce passaggio per passaggio, fino a levare di mezzo tutte le asperità, a essere transitabile tranquillamente. Io, nello scrivere, non divento bravo, non cresco di piano in piano fino alla cima della perfezione, ma vado nella profondità del mio cuore. e ve lo garantisco, la profondità del mio cuore non è sempre luce, a volte è tenebra. Le mie parole non sono vette altissime, ma sono storie che procedono, che camminano avanti e indietro come la mia vita che va avanti e indietro. però scrivo tutti i giorni