La parola arriva secca al cuore e non posso far finta di niente. Forse non è nemmeno il caso di raccontare il perché, ma lo sconcerto mi prende forte e quindi alla fine le parole escono. negli anni ho benedetto automobili, case, stalle, sale e pane. Ho benedetto arredi per la chiesa e persone in chiesa e fuori chiesa. Mi ricordo un episodio simpatico quando ero parroco di San Gallo. Al santuario della madonna di Costa San Gallo venne una signora che doveva essere ricoverata in ospedale e mi chiese di benedire tutti i suoi vestiti che portava in ospedale, compreso l’intimo. Ho benedetto anche quello. Tutte cose belle. La benedizione ha un doppio significato. Dire bene. Dio dice bene dell’uomo, Dio mai maledice, dice-male di qualcuno. Questo è il primo significato. Dico bene delle case che ho benedetto, delle famiglie che ci abitano, delle auto che ci portano in giro, delle stalle con gli animali, del sale, del pane, dell’acqua. Dio dice bene di tutto quando sa di umanità. Interessante questa cosa. Dice bene di chi forma una famiglia; posso continuare all’infinito con questo dire bene di Dio. Mi piace questa benedizione. Ma benedire porta con se un altro significato ben più profondo. Benedire di ebraico è baraka. Se la benedizione è di Dio significa donare, regalare, fare grazia è la vita donata. e quando invece è l’uomo che benedice esso significa ringraziare, ma non solo, vuol dire anche prendere consapevolezza del dono della vita ricevuto e testimoniarlo. Benissimo, ma adesso viene lo sconcerto. Me lo dite perché non posso benedire una coppia omosessuale? E si perché la formula prevista in caso di un momento di preghiera con loro non è una benedizione, ma una preghiera tra amici. Ci metto tutta la passione e lo studio necessario per capire il problema morale, ma non lo capisco. Perché non posso dire bene di loro e di una macchina sì? Perché non posso dire bene di loro e di una mucca sì? E poi perché benedire una famiglia “normale” (ho messo tra virgolette il normale perché mi chiedo cosa è normale) e non una unione tra due donne o due uomini? E per loro non vale la benedizione come dono della grazia di Dio e loro non possono ringraziare e testimoniare Dio per l’amore ricevuto e donato? Per loro non esiste baraka, benedizione di Dio? Sono sconcertato, amo la chiesa e continuerò a studiare e approfondire per capire meglio. Ho un solo modo per superare lo sconcerto che è in me. Far sentire a tutti che Dio ama in maniera unica, personale, bella, senza differenze, e magari potrò superare lo sconcerto benedicendo tutti, anche gli omossessuali. Mi perdoni la chiesa ma penso che quando si presenterà l’occasione, lo farò.
Credo fermamente che Dio sua superiore ad ogni nostra “morale”comune o privata che sia, laica o religiosa che sia! Dio è amore ed è nel suo amore che si “benedice”. Non amo le ipocrisie, né i doppi sensi delle nostre fragilità. L’Amore ha un solo nome ed è in questo che si può dire bene di qualunque realtà. Apprezzo il coraggio di essere onesti, puliti,trasparenti, anche quando è difficile chiamare le cose col loro nome. Credo sia preferibile l’essere coerenti con sé stessi piuttosto che nutrire un’ipocrisia morale che vuole dividere anziché amare e farsi carico anche solo di una benedizione….
Nel nostro tempo…nella nostra società vi sono ancora molti stereotipi a volte costruiti a volte accaduti … stereotipi sulle persone…stereotipi falsi e pericolosi che possono portare a fenomeni dolorosi che la storia del genere umano ha visto soprattutto nel secolo scorso. Ecco: nei prossimi giorni verremo chiamati a fare memoria per ricordare e non dimenticare ( comprendere è assai difficile ma tutto è stato vissuto )… facciamo ancora molta fatica ad accettare quello che ci appare “diverso ” e ” benedire ” non è facile penso perché la società non è ancora pronta ma non lo sarà mai se non proviamo a maturare attenzione alle persone e a non generalizzare.