martedì 19 gennaio

di | 18 Gennaio 2021

qoelet 8,16-9,10

16Quando mi dedicai a conoscere la sapienza e a considerare le occupazioni per cui ci si affanna sulla terra – poiché l’uomo non conosce sonno né giorno né notte 17ho visto che l’uomo non può scoprire tutta l’opera di Dio, tutto quello che si fa sotto il sole: per quanto l’uomo si affatichi a cercare, non scoprirà nulla. Anche se un sapiente dicesse di sapere, non potrà scoprire nulla. 1A tutto questo mi sono dedicato, ed ecco tutto ciò che ho verificato: i giusti e i sapienti e le loro fatiche sono nelle mani di Dio, anche l’amore e l’odio; l’uomo non conosce nulla di ciò che gli sta di fronte.  2Vi è una sorte unica per tutti:per il giusto e per il malvagio,per il puro e per l’impuro,per chi offre sacrifici e per chi non li offre,per chi è buono e per chi è cattivo,per chi giura e per chi teme di giurare. 3Questo è il male in tutto ciò che accade sotto il sole: una medesima sorte tocca a tutti e per di più il cuore degli uomini è pieno di male e la stoltezza dimora in loro mentre sono in vita. Poi se ne vanno fra i morti. 4Certo, finché si resta uniti alla società dei viventi, c’è speranza: meglio un cane vivo che un leone morto. 5I vivi sanno che devono morire, ma i morti non sanno nulla; non c’è più salario per loro, è svanito il loro ricordo. 6Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole. 7Su, mangia con gioia il tuo panee bevi il tuo vino con cuore lieto,perché Dio ha già gradito le tue opere. 8In ogni tempo siano candide le tue vestie il profumo non manchi sul tuo capo. 9Godi la vita con la donna che ami per tutti i giorni della tua fugace esistenza che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua parte nella vita e nelle fatiche che sopporti sotto il sole.  10Tutto ciò che la tua mano è in grado di fare, fallo con tutta la tua forza, perché non ci sarà né attività né calcolo né scienza né sapienza nel regno dei morti, dove stai per andare.

Commento

Ancora una volta lo stesso concetto: l’uomo, per quanto si sforzi di indagare e di riflettere, non riesce a capire ciò che succede. Aggiunge però una precisazione che scandalizza ancora una volta i benpensanti, tanto che varie traduzioni l’hanno nascosta: i giusti e i saggi si affidano a Dio, ma non si sa se Dio li ami o li abbia in odio! E’ un’affermazione dura e dissacrante. Molti autori l’hanno trasformata in un generico mettere nelle mani di Dio anche l’amore e l’odio che c’è tra le persone (cosa vuol dire poi?), o l’hanno legata alla frase seguente: l’uomo non sa se potrà amare o dovrà odiare, perché non sa nulla del proprio futuro. Così il messaggio diventa rassicurante: chi fa il bene è nella mani di Dio, mentre il male è qui sulla terra. In realtà la dura constatazione di Qoèlet è che l’uomo non sa nulla di ciò che va oltre la sua povera e limitata esperienza, nulla di ciò che sarà in futuro, e nulla neppure di Dio che sta in cielo. Non può sapere perciò se Dio lo ama oppure se lo ha preso in odio per la sua stoltezza e cattiveria. Qoelet non parte dal principio che Dio è solo bene, ma dal principio che i pensieri di Dio sono misteriosi e quindi se misteriosi non si conoscono. Qoelet non mette in dubbio la benevolenza di Dio, ma mette in evidenza come l’uomo non sa conoscere il domani e il futuro e di conseguenza non può conoscere il pensiero di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per chi soffre

3 pensieri su “martedì 19 gennaio

  1. Elena

    Sì, Qohelet lascia ben poche speranze con le sue riflessioni. Lascia un po’ sgomenti…
    Io credo sia una questione di fede. Gesù ha fatto un bel balzo avanti e ha aperto ben altre prospettive. Credo che siamo in buone mani. Ma a prescindere, perché nel mondo comunque molte persone non credono nel “dopo”, penso che sia bello vivere una vita di senso, una vita piena ogni santo giorno. Ogni giorno ci è regalato e ogni giorno è un ‘opportunità. In ogni giorno possiamo mettere tante di quelle esperienze che riempiono il cuore di gioia o di tristezza, di pace o di tensione. Molte le cose che accadono, ma il come viverle , mi è stato donato di viverle io, così come sono, così come desidero e spero, così come scelgo…
    Ricordo le persone che soffrono.

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  2. sr Alida

    Certo stando a questo tratto è un po’ negativa la visione della vita poca speranza di futuro… Si tratta di fede che invece il Signore ci fa il regalo di un nuovo giorno sempre anche un nuovo giorno nello spirito… Come opportunità e dono e fiducia in Dio nonostante il mistero che Egli è. Prego con voi per chi soffre

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  3. Luca

    Trovo consolante che nella Parola ci sia spazio (x quanto nascosto e poco meditato…) per una lucida e piatta analisi della realtà, senza troppi inutili e falsi indoramenti e moralismi.
    Questo è quanto meno uno dei misteri che agitano qoelet: che anche questa visione, questo sentire, questo cinismo trovano comunque spazio nella Parola, perché Dio c’è anche quando siamo così.

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