Giobbe 36,1-21
[1]Eliu continuò a dire:
[2]Abbi un pò di pazienza e io te lo dimostrerò,
perché in difesa di Dio c’è altro da dire.
[3]Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore,
[4]poiché non è certo menzogna il mio parlare:
un uomo di perfetta scienza è qui con te.
[5]Ecco, Dio è grande e non si ritratta,
egli è grande per fermezza di cuore.
[6]Non lascia vivere l’iniquo
e rende giustizia ai miseri.
[7]Non toglie gli occhi dai giusti,
li fa sedere sul trono con i re
e li esalta per sempre.
[8]Se talvolta essi sono avvinti in catene,
se sono stretti dai lacci dell’afflizione,
[9]fa loro conoscere le opere loro
e i loro falli, perché superbi;
[10]apre loro gli orecchi per la correzione
e ordina che si allontanino dalla iniquità.
[11]Se ascoltano e si sottomettono,
chiuderanno i loro giorni nel benessere
e i loro anni nelle delizie.
[12]Ma se non vorranno ascoltare,
di morte violenta periranno,
spireranno senza neppure saperlo.
[13]I perversi di cuore accumulano l’ira;
non invocano aiuto, quando Dio li avvince in catene:
[14]si spegne in gioventù la loro anima,
e la loro vita all’età dei dissoluti.
[15]Ma egli libera il povero con l’afflizione,
gli apre l’udito con la sventura.
[16]Anche te intende sottrarre dal morso dell’angustia:
avrai in cambio un luogo ampio, non ristretto
e la tua tavola sarà colma di vivande grasse.
[17]Ma se colmi la misura con giudizi da empio,
giudizio e condanna ti seguiranno.
[18]La collera non ti trasporti alla bestemmia,
l’abbondanza dell’espiazione non ti faccia fuorviare.
[19]Può forse farti uscire dall’angustia il tuo grido,
con tutti i tentativi di forza?
[20]Non sospirare quella notte,
in cui i popoli vanno al loro luogo.
[21]Bada di non volgerti all’iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.
Commento
Questo Inno alla sapienza è di origine tardiva, probabile aggiunta al ciclo di Elihu, e sviluppa la finale del terzo intervento. – Elihu è persona che non ha dubbi, cosa molto temeraria, sia pure se fatta per difendere Dio. – Alcune affermazioni di Elihu sono positive in se stesse, ma non nel contesto della situazione di Giobbe. sembra che Elihu voglia imporre a Giobbe di accettare il dolore, ma Giobbe non l’accetta.- Nei primi versetti non è chiaro se Elihu parli seriamente, o in tono di scherno. Come fa a chiedere “un po’ di pazienza” a Giobbe? Inoltre, Giobbe non accusa Dio, ma vuole spiegazioni, mentre Elihu vuole difendere Dio dalle presunte accuse di Giobbe. C’è un versetto che pone domande (vs 15), mentre tutto il resto è molto chiaro: ogni male deriva da una colpa, anche per il giusto. Per Elihu non ci sono dubbi. Quella di Elihu è una religione non del vangelo, una religione falsa. Dal male bisogna essere liberati (si comincia fin da appena nati, col Battesimo), e poi il male serve per voler bene. La malattia, la sofferenza, anche il diventare matti, va vissuto come via per la nostra offerta a Dio. Tutto questo mi sembra lontano dal vangelo. Per noi rimane istintivo considerare il male come punizione per altro male, in una catena che non si esaurisce mai. In realtà il vangelo ci dice che Il male è una realtà da cui essere strappati, o da assumere, ma in nessuno dei due casi è originato da un male da me fatto, perché, se così fosse, Dio non ci entrerebbe niente con l’uomo. Sarebbe come una cometa, una legge fisica, una divinità mondana, lontano dall’uomo. Invece si capisce bene che Dio non è così. Anche nell’AT Dio interveniva e sottraeva il suo popolo al Faraone. Dio non è l’inflessibilità della legge, noi uomini siamo più importanti di tutte le leggi fisse.
Preghiamo
Preghiamo per Patrizia
Quanto è determinato Eliu’ nella sua lunga trattazione di sapienza. Ma com’è duro e rigido… faccio molta fatica a seguirne le assolute cetezze, i massimi sistemi contro l’uomo che sbaglia e in favore di un Dio che, sembra opportuno, ci resti amico, altrimenti….
Sì, faccio fatica stargli dietro, ne colgo l’arroganza e la superbia che allontanano e feriscono ancora di più …
Allora mi interrogo: quante volte mi sono comportata come lui, mancando di
comprensione, di compassione, di misericordia, di capacità di ascolto e di silenzio, di non giudizio?
Accompagno Patrizia ,Elena e la sua famiglia con la preghiera.
Abbi un pò di pazienza e io te lo dimostrerò,
perché in difesa di Dio c’è altro da dire.
Mi pare che Dio non abbia bisogno di essere difeso. Lo dice Gesù stesso: Se fossi un re come i vostri avrei un esercito di angeli pronto a combattere per me…
Ma Dio non è come noi, Dio si presenta in modo così ALTRO che non ci è richiesto né di capirlo in tutto, né di difenderlo. Dio ci offre amore e aspetta che lo amiamo. Se volessimo capire Dio, quello che ci succede nella vita…potremmo cadere nella disperazione. Il nostro “piccolo” non riesce a conoscere il “tutto”. Chiedo a Dio di accorgermi di quanto mi vuole bene. E poi lasciare che il mio cuore si scaldi per Lui.
Dio è grande per fermezza di cuore…..non ho altro in cui credere ,dal momento in cui scopro un amore così grande …chiedo a Lui stesso un aumento della mia piccola e fragile fede e che mi aiuti ad amare del Suo stesso amore e cambi il mio cuore ….Mi unisco alla vostra preghiera per Patrizia ,per elena e famiglia ,per Monica e famiglia .