sabato 6 maggio

di | 5 Maggio 2023

1 Pietro 4, 12-19

Carissimi, non meravigliatevi della persecuzione che, come un incendio, è scoppiata in mezzo a voi per mettervi alla prova, come se vi accadesse qualcosa di strano. 13Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi. 15Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. 16Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio. 17È questo il momento in cui ha inizio il giudizio a partire dalla casa di Dio; e se incomincia da noi, quale sarà la fine di quelli che non obbediscono al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell’empio e del peccatore? 19Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, consegnino la loro vita al Creatore fedele, compiendo il bene.

Commento

Ho appena finito di leggere un articolo sulla chiesa ortodossa russa e ucraina che in qualche modo si dissocia dalla guerra in atto e che si trova in una condizione di persecuzione a causa di questa scelta. mai parola come quella che incontriamo nel testo di oggi mi è sembrata attuale.  Il testo afferma che chi soffre per un bene più grande, chi è perseguitato per il Vangelo non deve stupirsi perché sta vivendo la stessa condizione di Gesù che soffrì fino alla morte di croce.  Questi credenti stavano soffrendo nella loro pelle quello che Gesù aveva sofferto nella sua pelle. D’altra parte se il mondo aveva maltrattato Gesù non c’era da stupirsi che maltrattasse anche i suoi discepoli, come Gesù aveva predetto. Ma ad un certo punto Pietro sposta l’attenzione non più sulla sofferenza, ma sulla gloria futura, quella gloria che è la resurrezione di Gesù. Pietro con queste parole voleva incoraggiare i credenti a resistere alla persecuzione, affidando la propria vita al Signore e facendo il bene nonostante le sofferenze. Infatti, passata la persecuzione, non c’era più alcun giudizio per i credenti che avevano confidato in Gesù. La loro fine sarebbe stata gloriosa, nessuna persecuzione avrebbe potuto togliere loro la vita eterna.

Preghiamo

Preghiamo per Anna

2 pensieri su “sabato 6 maggio

  1. Elena

    La vita di un credente non è una vita facile, scontata. La fede è qualcosa che viene messa duramente alla prova nel cammino e nelle scelte di ogni giorno. Chiedersi da che parte si sta e che cristianesimo stiamo vivendo richiede onestà e coraggio. La ricerca del bene più grande è una ricerca quotidiana, che inevitabilmente porta a scelte e responsabilità difficili, sofferte. Vivere nel Cristo però porta in sé una speranza gloriosa, bella, vitale che nessuno può spegnere e offuscare. Fa parte della fede di ognuno di noi che riesce a percepire e a vedere un oltre, che sa essere gioioso e forte nonostante le prove della vita.
    È in Te, Signore, che affidiamo le nostre speranze e il nostro credere…
    Per Anna la preghiera odierna.

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  2. srAlida

    Affidare la propria vita al Signore, facendo il bene anche nella sofferenza… Per Anna e per Marta la preghiera di oggi.

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