2 Tm 2,10-13
8 Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, 9 a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! 10 Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 11 Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; 12 se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà; 13 se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.
Commento
Mi sembra che la prospettiva che Paolo mostra a Timoteo e a tutti noi è quella di una profonda comunione con Gesù. questo è uno degli argomenti più importanti della predicazione e della vicenda di Paolo. Morire con Gesù, vivere con Gesù. Non c’è soltanto un per, un a favore di, ma un con, che dice unità, comunione. Questo è forse l’aspetto più importante e deciso della vicenda del discepolo nei confronti di Gesù. la comunione con Gesù si manifesta in questo testo in due modi diversi: soffrire per il vangelo e perseverare con Lui nella vita di ogni giorno. Innanzi tutto ricordiamo che questo perseverare è la volontà e la capacità di “rimanere sotto”, di “sopportare”: è la grande bellezza di un’umiltà che si manifesta come la vera forza. E’ quella volontà di reggere la storia personale e comune nella quale stiamo che è la vera “regalità”: per questo dice che “regneremo con Lui”. Ma allora, perché non dice che dobbiamo “sopportare con Lui”, ma solo che dobbiamo sopportare? Forse perché questa è la prova suprema della nostra partecipazione alla sua Passione: la solitudine! Forse questo è il punto supremo della prova della vita cristiana. Forse su questo dobbiamo vigilare gli uni sugli altri: quando siamo chiamati a celebrare la solitudine di Gesù e la nostra solitudine.
Preghiamo
Preghiamo per chi è solo
Nelle cose grosse ed importanti della vita siamo chiamati ad essere soli. Ma la solitudine richiama ogni responsabilità individuale, ogni scelta, e spesso anche la sofferenza e la morte. Scegliere di essere testimoni di verità e di giustizia, ci fa essere soli molte volte. Essere testimoni di Gesù e di un cristianesimo autentico, non è religione di massa. È scegliere, spesso di andare contro il comune pensare ed agire, è assumersi la responsabilità di una fede vissuta in adesione e rischio…
Allora chiedo la grazia della Tua presenza nelle solitudini di sofferenza che derivano dalla testimonianza. Chiedo a Te, Signore, quella fedeltà di cui io non sono capace, quell’amore che in me resta sempre incompiuto. E prego per chi è solo.
CON LUI ,poi c’é il PER LUI …..un attenzione di amore al prossimo avviene se in questo “con” mi so accolta e amata …Certo con chi vivo dentro al cuore ,mi rende capace di vivere per …..Mi unisco alla preghiera per chi è solo