sabato 4 gennaio

di | 3 Gennaio 2025

Ger. 2,1-12

Mi fu rivolta questa parola del Signore:

“Va’ e grida agli orecchi di Gerusalemme:
Così dice il Signore:
Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza,
dell’amore al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto,
in terra non seminata.
3Israele era sacro al Signore,
la primizia del suo raccolto;
quanti osavano mangiarne, si rendevano colpevoli,
la sventura si abbatteva su di loro.
Oracolo del Signore.
4Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe,
voi, famiglie tutte d’Israele!
5Così dice il Signore:
Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri
per allontanarsi da me
e correre dietro al nulla,
diventando loro stessi nullità?
6E non si domandarono: “Dov’è il Signore
che ci fece uscire dall’Egitto,
e ci guidò nel deserto,
terra di steppe e di frane,
terra arida e tenebrosa,
terra che nessuno attraversa
e dove nessuno dimora?”.
7Io vi ho condotti in una terra che è un giardino,
perché ne mangiaste i frutti e i prodotti,
ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra
e avete reso una vergogna la mia eredità.
Neppure i sacerdoti si domandarono:
“Dov’è il Signore?”.
Gli esperti nella legge non mi hanno conosciuto,
i pastori si sono ribellati contro di me,
i profeti hanno profetato in nome di Baal
e hanno seguito idoli che non aiutano.
9Per questo intenterò ancora un processo contro di voi
– oracolo del Signore –
e farò causa ai figli dei vostri figli.
Recatevi nelle isole dei Chittìm e osservate,
mandate gente a Kedar e considerate bene,
vedete se è mai accaduta una cosa simile.
11Un popolo ha cambiato i suoi dèi?
Eppure quelli non sono dèi!
Ma il mio popolo ha cambiato me, sua gloria,
con un idolo inutile.
12O cieli, siatene esterrefatti,
inorriditi e spaventati.
Oracolo del Signore.

Commento

Il testo mette in evidenza un procedimento di tipo giudiziario che nella bibbia si chiama Rib (litigio/controversia). Geremia prende la parola e apre questo litigio. Da una parte c’è Dio dall’altra il popolo. Geremia si fa giudice della disputa. Da una parte Dio chiama il suo popolo e narra tutto quanto ha fatto per lui e narra tutto il suo dolore perché tale popolo si è allontanato da lui. Geremia si fa voce di Dio che chiede al popolo di spiegare il perché di tale comportamento. Bellissime le espressioni: Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento. Dio narra di tutto quanto ha fatto per quel popolo. Ma poi chiede conto della responsabilità per cui il popolo non è rimasto fedele al patto di alleanza. Geremia come giudice della contesa non deve fare altro che stabilire le giuste responsabilità e trarre le giuste conseguenze. Ma c’è un qualcosa di più rispetto alla semplice contesa. Questo genere letterario mette in gioco un qualcosa che è inedito nel campo della giustizia. Non mette in gioco solo una sentenza che punisce, mette in gioco tutto il dolore di Dio che vede il suo popolo andare verso la rovina e il dolore di un popolo che capisce che per i suoi errori sta andando verso la rovina. Mi viene solo un pensiero: se anche oggi fossimo capaci di ascoltare il dolore di Dio e dell’umanità forse alcune storie di violenza finirebbero.

Preghiamo

Preghiamo per Cristina

Un pensiero su “sabato 4 gennaio

  1. sr Alida

    Vorrei che fosse come agli inizi all’affetto della giovinezza, sentendo la scelta sbagliata del popolo,mi vedo nella mia mediocrità e aridità, anche se non scelgo altri dei sono comunque infedeltà, mentre confido nella sua misericordia, è prego per Cristina, chiedo che sappiamo accorgerci di quanto il Signore è presente nella nostra vita.

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