1 Pietro 3,8-12
E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. 9Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.
Chi infatti vuole amare la vita
e vedere giorni felici
trattenga la lingua dal male
e le labbra da parole d’inganno,
11 eviti il male e faccia il bene,
cerchi la pace e la segua,
12 perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male.
Commento
Dentro questa che viene chiamata la morale domestica si inseriscono questi versetti che danno il tono sul come affrontare le relazioni tra le persone dentro la comunità dei credenti. Si tratta di una modalità nuova per il tempo di allora, uno stile di vita che prevede la crescita nella concordia reciproca. Questa concordia si esplicita nella condivisione delle gioie e dei dolori degli altri, a cui ci si accosta con affetto, umiltà e comprensione; si definiscono le modalità con cui si devono affrontare le divergenze e le offese, che si possono verificare: non contrapponendo ingiuria ad ingiuria, ma rispondendo con la benedizione e il perdono. La motivazione di ciò sta nel fatto che per sua natura il credente, rigenerato in Cristo ad una vita nuova e inserito nel ciclo vitale di Dio stesso, è chiamato a donare agli altri quella benedizione con cui egli è stato benedetto e rigenerato da Dio in Cristo per mezzo dello Spirito. Questo modo di impostare la relazione, la morale domestica, la quotidianità è la novità portata dal vangelo di Gesù. Il credente vive in questo mondo, ma vive portando questa novità della concordia e della pace
Preghiamo
Preghiamo per Massimo