sabato 28 ottobre

di | 28 Ottobre 2017

lettera ai romaniRm 1,18 -21

18Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, 19poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. 20Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa 21perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata.

Commento

Dopo la giustizia di Dio ora entra in gioco l’ira di Dio. le parole di Paolo sono come un pendolo che continuamente oscilla tra amore, misericordia e ira e giudizio. Per capire questo testo mi sono posto questa domanda: se Dio dovesse guardare questo mondo che cosa vede? Vede il caos. E che cosa prova di fronte a questo caos? Ira, tristezza, perché non era questo il mondo che aveva creato e immaginato. Ma alla fine di tutto che cosa fa Dio? perdona nella sua onnipotente misericordia. Paolo in questo momento è tutto preso, anche con il furore delle sue parole a dimostrare che Dio si rivela nella sua ira verso questo mondo che si è perso in vani ragionamenti e che ha la mente ottusa. Da qui sino alla fine del cap.1 Paolo descrive la situazione negativa, di peccato, del mondo pagano. Per tutto il cap.2 e oltre descriverà la condizione del popolo ebraico. Con questo egli fissa l’orizzonte dell’opera salvifica di Dio. Il mistero del male avvolge la storia. Tutti hanno bisogno di essere salvati. L’ira di Dio è il “no” di Dio, che non è tanto e solo contro ciò che è male, ma contro ciò che pretende di essere verità e bene, e pretende quindi di raggiungere Dio stesso, per affermarlo o per negarlo. Questo “no” di Dio non è quindi solo contro quello che può essere colto razionalmente come male, ma anche contro quello che si pretende di affermare come vero e giusto. Questo mi sembra il significato dell’espressione “soffocano la verità nell’ingiustizia”, che alla lettera sarebbe piuttosto “tengono prigioniera la verità nell’ingiustizia”. Insomma Paolo insorge contro quel mondo dell’autosufficienza, quel mondo che dice di bastare a se stesso e chiede un radicale cambiamento di mentalità.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i giovani.

2 pensieri su “sabato 28 ottobre

  1. . Elena

    Il ragionamento di Paolo mi sembra così attuale. L’uomo è così pieno di sé, così in competizione con la giustizia e la verità di Dio contro cui contrappone la propria giustizia e la propria verità, e dimentica di essere una creatura imperfetta, incompleta nella sua umanità. Dimentica di essere in cammino e pensa di aver già in mano ogni risposta, ogni giudizio, ogni meta…. si atteggia a Dio con supponenza ed invece ha ancora tutto da imparare! Siamo così, noi…. Chiedo il dono di sapienza per riconoscere la mia pochezza, la mia fragile umanità incompleta e fallace. Per riconoscere nel mio Signore parole di verità e giustizia universali e non fatte a mia misura…
    Mi unisco alla preghiera per i giovani.

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  2. sr Alida

    Mi è un pò difficile capire questo tratto ,anche se attuale ,se non per il commento di don Sandro ,grazie don .Traggo da un’altra riflessione :”L’ira di Dio non è per l’errante ,ma per gli errori ,non è per il peccatore , ma per il peccato,è verso il male e non verso chi lo fà ” Dio provvidente e creativo ,non smette di amarci , ci riporta su cammini giusti ,ci educa con la Sua misericordia e per-dono sempre nuova fiducia e possibilità .Chiedo al Signore un cuore riconoscente,che non si perda in ambiguità e cose fasulle ,e prego di cuore con voi per tutti giovani .

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