sabato 28 novembre

di | 27 Novembre 2015

home2 Michea 2,6-11

6 “Non profetizzate!” – “Ma devono profetizzare”. “Non profetizzate riguardo a queste cose!” – “Ma non si terrà lontano l’obbrobrio”. 7 E’ forse già cosa detta, o casa di Giacobbe? E’ forse stanca la pazienza del Signore, o questo è il suo modo di agire? Non sono forse benefiche le sue parole per chi cammina con rettitudine? 8 Ma voi come nemici insorgete contro il mio popolo. Da chi è senza mantello esigete una veste, dai passanti tranquilli, un bottino di guerra. 9 Cacciate le donne del mio popolo fuori dalla casa delle loro delizie, e togliete ai loro bambini il mio onore per sempre. 10 Su, andatevene, perché questo non è più luogo di riposo. Per una inezia esigete un pegno insopportabile. 11 Se uno che insegue il vento e spaccia menzogne dicesse: “Ti profetizzo in virtù del vino e di bevanda inebriante”, questo sarebbe un profeta per questo popolo.

 Commento

Vogliono normalizzare la profezia. Ecco il senso del testo di oggi. Ma questa normalizzazione alla fine è la fine, il silenzio della profezia. Succede sempre così: una voce fuori dal coro, una voce profetica alla fine bisogna trovare il modo di farla tacere. Questa cosa la si può fare in tanti modi. Con Gesù hanno pensato bene di farlo tacere mettendolo su una croce. Questo è l’esito più violento della volontà di far tacere la profezia. Poi esiste il modo della normalizzazione: tutto deve essere nella norma, tutto deve essere preciso; in questo caso mi domando dove va a finire la creatività della profezia. Infine vi è il modo del dare sempre certezze. Qui la profezia non parla più perché essa ha bisogno di spazi aperti, inesplorati, cerca poche certezze e offre molte occasioni per riflettere. Noi viviamo in un tempo di normalizzazione, di certezze assolute, di procedure e norme e quindi sembra che in un tale mondo non  ci può essere spazio per la profezia. In realtà essa trova spiragli insospettati per riemergere. La profezia è come quei fiumi carsici che ogni tanto spariscono e ogni tanto riemergono alla luce. Quando sembra scomparsa la profezia riemerge nei luoghi e nelle persone che meno te lo aspetti. Siamo sicuri che, malgrado tutti i tentativi di uccidere e normalizzare la voce profetica, questa riemerge sempre anche oggi su questa terra, nelle nostre città. Speriamo di cogliere il segnale e la voce di chi è profeta!

Preghiamo

Preghiamo per Mario e Ramona

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.  Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

3 pensieri su “sabato 28 novembre

  1. sr Rita

    ” Ma devono profetizzare…” Questo “devono” dice tutta la forza del mandato che il profeta, che anche ciascuno di noi, riceve da Dio. Non possiamo tacere quello che Dio dice! Non possiamo fingere di non aver sentito, di non aver nulla da dire. Dio ci ha parlato, noi l’abbiamo incontrato in Gesù di Nazareth: è questo Gesù, è questo volto di Dio che dobbiamo profetizzare, soprattutto oggi, tempo in cui la diversità ci crea incertezza anche sulla nostra fede. Mi piace molto il commento di D.Sandro: il rischio di “normalizzare” la profezia. Quanto è vero in ogni ambiente, anche religioso!!!
    Preghiamo per le nostre comunità affinché non spengano la voce della profezia, per un insensato senso della tranquillità.

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  2. Elena

    Anche a me colpisce questo “devono profetizzare”…
    La parola, per sua natura, deve essere espressa. La parola del Signore è buona e santa, fa paura perchè è vera, perchè ci interroga profondamente e scuote le nostre coscienze dal torpore…
    La Profezia che in noi risuona è la voce di Gesù… che possa essere udita ed ascoltata dagli uomini di buona volontà, che pur non conoscendo il Cristo in prima persona, ne ascoltano però la Parola nel profondo dei loro cuori e la vivono ogni giorno, spesso senza neanche saperlo…
    Prego per la capacità di ascoltare, vedere e sentire dell’essere umano….
    E mi unisco nella comune preghiera secondo le vostre intenzioni.
    Elena

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  3. sr.Alida

    Per avere la luce ,perchè ogni giorno sia nuovo con le sue attese ,speranze ,offerte vicende liete o tristi ,è necessario ,ascoltare la profezia che c’è dentro il quotidiano.Ed eprimerla sia pur nel nostro limite ,ovunque .Signore , rendimi fedele a questo ascolto,,al vivere che segue dopo di esso .rendici uniti annunciatori di pace e di bene.Mentre vi ringrazio per i commenti schietti e profondi ,mi unisco alle vostre intenzioni,alla preghiera per il Papa.

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