sabato 23 novembre

di | 22 Novembre 2019

Lc 2,41-52              

41I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. 51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Commento

Giuseppe e Maria erano credenti fedeli e osservanti della Legge di Dio data a Mosè, dunque ogni anno facevano la salita, il pellegrinaggio alla città santa di Gerusalemme in occasione della festa di Pasqua. Quando Gesù, il figlio nato a Betlemme e ormai cresciuto con loro a Nazaret, compì dodici anni, i suoi genitori lo portarono a Gerusalemme affinché diventasse, attraverso un rito che si svolgeva al tempio, “figlio del comandamento”, cioè un uomo credente responsabile della sua identità davanti al Signore e in mezzo al suo popolo. Il ragazzo allora saliva sull’ambone dove si leggevano le Scritture, mostrava di saperle leggerle in ebraico come stava scritto e poi, interrogato dagli scribi, gli esperti della Legge, rispondeva. Sappiamo come va la vicenda. I genitori nel far ritorno a casa non trovano il figlio, tornano indietro e lo trovano nel tempio. La risposta di Gesù alle preoccupazioni dei genitori è forte. Cosa vuol dire? Gesù è un ragazzo che si pone domande e che cerca risposte, come un buon discepolo ascolta e impara. Gesù deve stare presso il Padre, è una necessità per lui, Lungo tutta la sua esistenza Gesù obbedisce a tale “necessità” di stare con il padre perché questa è la sua volontà e la sua missione: compiere ciò che Dio suo Padre gli chiede.

Preghiamo

Preghiamo per i sacerdoti

3 pensieri su “sabato 23 novembre

  1. Sr Rita

    Mi unisco alla preghiera per i Sacerdoti e per i seminaristi specialmente della mia diocesi di qui. Gesù che interrogazione e cerca con sapienza la volontà del Padre sia modello per tutti.

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  2. sr Alida

    Alla ricerca di Gesù che suggerisce la volontà del Padre….sia così il nostro cammino…Prego con voi per i sacerdoti e seminaristi…..

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  3. Elena

    Preghiamo per i sacerdoti e per quanti si preparano a diventarlo.
    Lo Spirito del Padre guidi le parole e le scelte degli uomini e delle donne di buona volontà.

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