2 Pt 3,1-9 1 Questa, o carissimi, è già la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana intelligenza, 2 perché teniate a mente le parole già dette dai santi profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli apostoli. 3 Questo anzitutto dovete sapere, che verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni 4 e diranno: “Dov’è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione”. 5 Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra, uscita dall’acqua e in mezzo all’acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; 6 e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì. 7 Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi. 8 Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. 9 Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Commento
In questa seconda lettera come nella prima Pietro cerca di contestare i falsi profeti e di tenere viva la speranza della presenza e della venuta del Signore. Questa speranza grazie alle parole dei falsi profeti si era come oscurata, spenta. Nessuno più nella comunità dei credenti aspettava il Signore e per questo viveva nel male. I falsi profeti sembrano dire ai credenti: vedete è passato molto tempo, ma nulla della nostra condizione è cambiato e quindi che cosa continuate a confidare nel Signore? A questo stato di sfiducia, per cui non si aspetta più il signore e non si spera più in un cambiamento, vuole rispondere la lettera di Pietro. Insomma ai profeti di sventura Pietro dichiara che una speranza è sempre aperta, è sempre disponibile per l’uomo di fede. Pietro afferma che quello che per noi è un ritardo nella vita e nella fede Cristiana, per cui niente cambia, in realtà è l’allungarsi del tempo della pazienza e della bontà di Dio che sembra attendere l’uomo con infinita pazienza. Non è la fine, ma è l’attesa di una risposta affermativa dell’uomo. Dio nel rispetto della libertà di ogni uomo, non può sollecitare, forzare la risposta dell’uomo, ma la può attendere nella pazienza. All’uomo impaziente sembra che i tempi si allunghino all’infinito, a Dio paziente il tempo si dilata perché aspetta la risposta libera dell’uomo.
Preghiamo
Preghiamo per tutti noi amici dell’agro
Grazie alla Sua Parola noi prendiamo forma…e mi piace questo Dio che non vuole che alcuno perisca…Ti prego di cuore Signore per don Sandro e gli amici dell’agro ..Custodiscimi con tutti i miei cari….Amen!
Suonano piene di speranza le ultime parole di Pietro, che poi ci riportano a questo Dio tanto paziente da aspettare sempre, ed accogliere, la nostra conversione. È tranquillizzante sapere che i giusti sono già nel Signore e per i peccatori c’è ancora posto….
Prego per Sandro e per i cari amici dell’agro, con i quali condivido le emozioni, i timori e le speranze….