sabato 18 novembre

di | 17 Novembre 2023

Matteo 27,62-66

Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, 63dicendo: “Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”. 64Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!”. 65Pilato disse loro: “Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete”. 66Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.

Commento

Non soltanto viene messa una grande pietra che chiude il sepolcro, ma viene chiesto anche un picchetto di guardia; la motivazione sta nel fatto che i suoi discepoli possono venire a rubare il corpo e poi dire che è risorto, come diceva Gesù che viene dichiarato impostore dai sommi sacerdoti e il picchetto di guardia viene messo. Quindi tomba sigillata, guardie che vigilano, sembra tutto finito, ma rimangono quelle donne che attendono. È come una piccola comunità che davanti al male che si diffonde e al bene che sembra chiuso e sigillato continua a sperare, ad attendere. La comunità cristiana è come quelle donne e quei discepoli: davanti ad una città dove la violenza miete vittime, i credenti continuano a vegliare, ad attendere che la grande pietra che sigilla la vita possa essere in qualche modo rimossa. Si rimane in attesa a vegliare gli eventi. L’immagine di quelle donne fuori dal sepolcro non è un ‘immagine triste di chi va a trovare un defunto, ma è un immagine di attesa carica di speranza.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

3 pensieri su “sabato 18 novembre

  1. Elena

    Quante le persone in attesa, di questi tempi più che in altri. Attesa di un ritorno a casa di chi è stato portato via con violenza. Attesa di recuperare un corpo sotto le macerie. Attesa di una vita che continui nonostante gli ospedali non siano più luoghi di salvezza. Attesa che un bombardamento passi. Attesa di un congiunto disperso. Attesa di una notizia di tregua. Attesa di cibo, acqua e medicine. Attesa di una vita nuova che viene al mondo. Attesa di una pace improbabile. Attesa di un mondo migliore. Attesa di una giustizia che resta ancora incerta e nebulosa. Attesa di un lavoro…..
    Migliaia e migliaia di attese, di speranze, di veglie, di preghiere. Vieni ancora Gesù a ricordarci la Tua resurrezione, il riscatto dal male, dal buio, dalla tristezza, dalla paura, dal dolore.
    Siamo tutti in attesa di Te, vivo fra noi. Ancora!

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  2. sr Alida

    Quanto fa bene sapere che anche oggi ci sono persone che vincono il male con il bene… E lo diffondono perché di bene c’è n’è tanto ancora, che fa fatica ad uscire ma non rinuncia. Quante attese bene espresse,nelle commento, liete e sofferte. Signore aiutaci e vieni, aiutaci ad essere una comunità di credenti che non smette di sperare e attendere, la pace e un mondo migliore, quello che la libertà buona che ci ha regalato, rovina e fa finire, perché usiamo molto male questo dono e crediamo libertà quello che non è tale. Gesù nel silenzio del sepolcro, come sulla croce nel massimo della debolezza, dona salvezza per tutti, fa che non pensiamo solo alle cose terrene ma all’amore vero che non passa e scrive per sempre. Donaci pace, Signore.

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  3. Sabrina

    Io non smetto di ringraziare don Sandro perché in questo posto virtuale ma vero possiamo trovare della Parola di Gesù ma anche messaggi di crescita, di speranza, di luce e di vita, perché nei periodi bui é sufficiente anche una sola parola ad illuminare la giornata.

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