Sabato 1 luglio ’17 – Matteo 27,15-26
15 A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. 16 In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. 17 Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». 18 Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. 19 Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». 20 Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. 21 Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». 22 Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». 23 Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!». 24 Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». 25 E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». 26 Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Commento
Per Pilato è la pagina più opportunista della sua vita, per i farisei la più ingloriosa, per la moglie di Pilato è la pagina del dubbio. Di fatto questa è la pagina della passione in cui ciascuno si assume la propria responsabilità di fronte a Gesù, il salvatore. Pilato pensa di poter facilmente approfittare dell’occasione per rimandare Gesù, “consegnato per invidia”, con accuse vaghe e confuse.Mi sembra molto importante anche l’intervento della moglie di Pilato perché ci conferma sulla particolare capacità dell’animo femminile di intuire e di partecipare al mistero di comunione tra Dio e l’umanità. È inevitabile sottolineare la terribile responsabilità del potere mondano. Un potere che rinuncia a se stesso per farsi servo di se stesso. Tale è il dramma del potere mondano: per mantenersi e garantirsi deve contraddirsi! Bisogna arrivare sino allo sconcio! Senza alibi, bisogna accettare la condanna dell’innocente e la liberazione del malfattore L’irresponsabilità accompagna questa povera storia. Siamo al cuore del mistero cristiano e della salvezza operata dal sacrificio dell’Innocente.
Preghiamo
Preghiamo per Elena in partenza.
Pilato è certante un debole e un opportunista…ma se fossimo stati al suo posto cosa avremmo fatto? ‘ quasi normale, nelle situazioni critiche e confuse, sperare che qualcuno prenda una decisione, qualsiasi decisione, purché ci tiri fuori dall’inghippo. E Pilato chiede al popolo di decidere al posto suo.Preghiamo per chi ha autorità. Per Elena e il suo viaggio.
Quella capacità particolare dell’animo femminile non si fermi a timidi suggerimenti. Perché anche noi donne in famiglia come nella società non rimandiamo ad altri le decisioni impopolari, ma abbiamo il coraggio di esporci con delicatezza e fermezza, senza paura di sporcarci le mani. La forza c’è la dai sempre tu Signore anche quando sei in in croce apparentemente debole e fragile.
L’intuizione della moglie di Pilato ,che chiama Gesù giusto ,a Pilato non è interessata …Quante volte nella vita assomigliamo a lui ,tentati di scegliere altri o altro che non è Gesù ,che non è il bene ….Nel piccolo concreto della quotidianità aiutami a scegliere Te ,Signore ….Mi unisco alla preghiera per il viaggio di Elena ,per chi occupa posti di autorità