Iniziano ora una serie di considerazioni che mettono in evidenza come si arriva ad un perdono reciproco tra Giuseppe e i suoi fratelli. Inizia insomma il vero percorso della giustizia che si fa riparazione, che si fa incontro di ricomposizione di legami. Giuseppe è venduto in Egitto, dopo un periodo in carcere diviene consigliere del faraone perché sa interpretare i sogni e sa mettere in atto politiche intelligenti per prepararsi al tempo della carestia. Fa costruire le grandi città magazzino con le scorte di cibo. Ma in lui continua la grande nostalgia di casa, dei suoi fratelli. E qui nasce e si sviluppa uno dei grandi temi della riflessione che porta al perdono fraterno. Possiamo descriverlo così questo passaggio. Da ragazzo Giuseppe aveva sognato che di essere il più grande dei covoni tra i fratelli i quali dovevano inchinarsi davanti a lui. Ci vorranno anni e fatiche e anche dolori per comprendere bene il senso di quel sogno e di conseguenza per arrivare al perdono. La grande scoperta è questa: io sono Giuseppe e voi siete i miei fratelli, così dice il testo della bibbia e poi aggiunge anche: è ancora vivo mio padre? Giuseppe non è più il covone che domina sugli altri fratelli, ma il covone che sta al centro con tutto il suo dolore. Quel dolore può schiacciare per vendetta i fratelli o può dare a loro una nuova possibilità di vita. Si può stare al centro di una relazione con lo scopo di schiacciare l’altro o con lo scopo di mostrare tutto il proprio dolore. Giuseppe sceglie la strada del mostrare il suo dolore, la sua ferita, non bara al gioco con i suoi fratelli, facendo finta che tutto è risolto, mostra chi è veramente. Esiste una fraternità del sangue, quella che nasce dall’essere figli di medesimi genitori, ma questa fraternità del sangue non basta. La fraternità del “sangue e basta” non ha mai salvato nessuno, anzi spesso diventa causa di ingiustizie, privilegi, discriminazioni, violenze. Bisogna che nasca la fraternità della vita, della relazione. Ora, dopo gli anni egiziani, Giuseppe e i suoi fratelli rinascono a una nuova fraternità, che risorge dalla morte della fraternità del sangue. Questo è il primo passaggio per arrivare al perdono: da un fraternità di sangue e naturale ad una fraternità di incontro, di relazione, di fraternità della vita