Faccio dei piccoli lavori nell’orto. Piccole cose ordinarie. Forse nell’economia dell’orto in generale non hanno grande importanza, ma servono anche queste. Ritrovo una cassetta con delle piantine di insalata e le pianto, sistemo un pezzetto di orto, zappandone la terra. poi vado a bagnare le piantine che sono nella serra e che sono nate dai semi piantati. Poi mi fermo e mi dico: piccole cose di ordinaria amministrazione, magari non quantificabili nelle cose programmate. Piccole cose che non spostano di un centimetro la grande produttività del mio orto. Mi fermo un attimo e mi metto a passeggiare tra le piante poi scendo un attimo al santuario. Mi rendo conto di una cosa e la scrivo così quasi una piccola lettera al mio (nostro) orto. Caro orto ti ho proprio trascurato in questo tempo. Sai, avevo per la testa altre cose più importanti, e tu mi sembravi così insignificante rispetto alle mie cose importanti. Non dico che le mie questioni non erano importanti. Ma come dice il mio amico Alessandro erano o sono diventate le mie fisse. E quando ci sono le fisse tutto il resto sembra non importante. Vedo che l’erba in alcuni punti è alta, in altri è tagliata, vedo che in alcuni pezzi l’orto è ordinato in altri non ci capisco molto. Quante cose da fare dentro questo pezzo di terra. E ci sono passati anche i caprioli che hanno fatto un bel lavoro mangiando i germogli dell’insalata. Si, ti ho un po’ trascurato. Lo sai caro orto che se faccio una ricognizione attenta dentro il mio cuore mi accorgo che ho trascurato abbastanza tutto quanto stavo costruendo con pazienza, gioia e fatica? Lo sai che nel mio cuore ci sono delle erbacce altissime? Lo sai che ci sono angoli così trascurati che il mio cuore non sa se piangere di dolore oppure se mandarmi a quel paese, come potresti fare tu, caro il mio orto, mandarmi a quel paese. Ed invece no, come lo sono gli amici così anche tu, caro orto mi riaccogli volentieri, certo mi lanci come un messaggio: adesso rimboccati le maniche e riprendi il tuo cammino. Non prometto perché non sono in grado di mantenere le promesse, posso solo sperare in un buon ricominciamento. Dimenticavo una cosa caro orto: per fortuna che ci sono gli amici che si sono presi cura di te, in mia assenza, perché preso dai grandi problemi
Mi fai ricordare sempre il post-it che avevo in casa, ma dovrò riappendere perché essendo troppo sgualcito lo avevo tolto …tre semplici parole Grazie, scusa, ti perdono …potrei anche decidere di tatuarlo ma so già che lo scorderei lo stesso quando ce ne é di bisogno…per questo decido di leggerti ogni mattina … anche tu ti scordi le cose piccole che però sono fondamentali, le scordi per un po’ e poi torni da loro, all’orto, agli amici e alle persone che ti leggono … ogni mattina…non sei disattento come credi.