Sempre in cammino. All’inizio della loro storia i cristiani erano chiamati quella della via, perché camminavano sulle vie del mondo. Erano chiamati quella della via perché Il Signore Gesù li aveva inviati sulle strade della Palestina, oggi strade impraticabili per via di una guerra, o rappresaglia assurda. La comunità dei cristiani era comunità in movimento, comunità mobile, era una comunità errante, come l’ arameo errante che vagava in cerca di una terra. camminavano sulle vie del mondo senza avere una casa. Ogni casa che apre le porte diventa casa ospitale e quelli della a chi apriva la porta di casa portavano un saluto di pace. Chi incontravano questi uomni e donne inviate sulla via come camminatori quotidiano? Oltre ad un abbigliamento leggero, incontravano popoli, gente, malati e lebbrosi, peccatori e gente che parlava altre lingue. A volte incontravano anche briganti e imboscate. Quelli della via sono quelli che camminano e incontrano, non camminano a testa bassa, viaggiano scrutando il paesaggio, salutando tutti e parlando con tutti. Sono quelli della via i camminatori del deserto e del mare che tentano di arrivare sulle nostre coste. Sono quelli della via quelli che cercano stelle nella notte, desideri e sogni che vincono le loro solitudini. E io cammino ogni giorno sulla via. Anche io quello della via, inviato a volte non so bene dove, ma inviato sicuramente. Andare per città e nelle periferie delle città, andare in solitaria o in comunità. Camminare comunque. Non mi piace stanziare in una casa. E se devo stanziare in casa preferisco incontrare e ascoltare. Anche la mia preghiera è movimento continuo. Come il pellegrino russo che era in eterno cammino e movimento e in questo eterno movimento pregava: Signore abbi pietà di me che sono un peccatore. Anche io in cammino invocando pietà al Signore che mi ha inviato.