
Mi rendo conto di una cosa mentre scrivo di queste parole del giubileo. Mi rendo conto che sono tantissime parole che si intrecciano tra di loro: liberazione, debito, speranza, conflitto, perdono, giustizia, riconciliazione. e poi non possiamo buttare via parole come rito, come sacramentalità, come sacralità e religiosità. Io mi ritrovo come immerso in tutto questo e a volte non sono bene come gestire queste parole. Non so bene dove trovare unità. A volte vedo che si cerca l’esperto per ogni parola: l’esperto di speranza, l’esperto di giustizia, l’esperto di perdono e via dicendo. Il rischio in questo modo è di non trovare un legame tra tutte queste parole. Anche io sto cercando un legame, un nodo che annoda il tutto. Ho pensato che il legame poteva essere il sacro, o la religiosità che invita a fare percorsi giubilari, ma la cosa non mi convince. Ho pensato che forse il legame poteva essere la parola spiritualità che secondo me viene prima del sacro e della religiosità. O forse meglio ancora, da senso al sacro e alla religiosità. Forse il legame che mi manca per tenere insieme tutte queste parole del giubileo è proprio la scoperta o la riscoperta di una spiritualità che lega tutte le atre questioni. Forse una spiritualità diventa luogo e evento della religiosità e del sacro. Ma questa parola io la devo come scandagliare, perché rischio sempre di stare alla sua superficie.