Mi soffermo un attimo e cerco parole vere. Dove per vere non intendo solo parole che non raccontano bugie. Quel tipo di parole sono le parole dei bambini, che poi finiscono di raccontare la loro ennesima bugia confermata da quel te lo giuro. Quando si diventa adulti la verità e la menzogna assumo un altro tono, un’altra caratteristica. Assumo il tono del sedurre, del condurre a sé ad ogni costo. E la bugia dell’adulto non si conclude con quel te lo giuro, ma con un dolore in chi ha creduto nella falsa promessa. Nell’adulto tutto può contemporaneamente essere verità o il contrario della verità, la falsità. L’illusione ci prende, anzi qualcuno ci illude e noi seguiamo quell’illusione fino all’ultimo, fino a quando scopriamo la faccia oscura dell’illusione che è la falsità. Può capitare in ogni ambito della vita. e ieri mi è capitato ancora: mi sono illuso ed invece alla fine ne viene fuori la parte più dura della illusione e questo mi provoca dolore e fatica. Di solito quando mi succede a quel punto esce anche la parte più dura di me. Invece ho fatto di tutto per contenere per un attimo questa disillusione e l’arrabbiatura che ne consegue. Verranno tempi migliori per chiarire. Credo che un’altra profonda parola che compone l’alfabeto della testimonianza è la parola verità, vero, autentico. Ci stanno illudendo oppure ci stanno dicendo la verità sul covid? Non lo so; ma rimanere in questa incertezza certo non ci aiuta. La chiesa è vera? È se stessa? È autentica? Lo spero. Vedete, giochiamo tanto del nostro vissuto proprio sulla verità. Ho già detto che la menzogna alla fine seduce, cioè conduce a sé . credo che oggi ci siano in giro in tutti gli ambiti della vita un sacco di seduttori, quindi un sacco di menzogna. Essere autentici con i figli vuol dire cercare di mostrare chi siamo veramente e dire a loro che a volte abbiamo capito tutto, abbiamo risposte per la vita e altre volte invece no. Essere autentico e vero come prete vuol dire che non illudo proponendo il vangelo come il luogo della gioia e della felicità, ma vuol dire mettere in evidenza come anche per me il vangelo è via affascinante e dolorosa insieme. Essere autentico e vero per un maestro, per un lavoratore, per un giovane, per un politico, per uno sportivo, per un uomo dello spettacolo è la più grande testimonianza che possiamo offrire in questo tempo. Non metto la maschera, sono me stesso sempre. Vi è come una testimonianza alla verità che sono chiamato a vivere. E la verità è l’assunzione piena della responsabilità sulla mia vita. quindi alla fine la verità sulla mia vita, l’autenticità della mia vicenda umana è il miglior dono che posso fare agli altri. Mostrarmi sempre bravo e perfetto è quell’illusione che non mi rende credibile, verso l’altro. Quella della testimonianza dell’autenticità della vita non la si risolve con un te lo giuro come fanno i bambini, ma con una limpidezza della vita che non ha bisogno di giurare su niente e su nessuno. Il bambino giura, l’adulto si assume in pieno la responsabilità della sua vita.
La verità non esiste in assoluto, va cercata. Nessuno può mai dire di essere autentico. È una ricerca. La verità non è definibile. Ci si avvicina, con l’incontro e il confronto. Solo i dogmatic i pensavano di stabilire cosa è vero generando danni enormi alla vita umana ingessando la libertà di ricerca.
grazie