Continuo ad ondeggiare tra il desiderio di affrontare la prova o di lasciarla nascosta negli angoli più oscuri della mente e del cuore. Intanto è lì, ferma, immobile. Anche perché so benissimo una cosa, che nel momento in cui incomincio anche solo a guardare alla prova è come se mettesse in movimento una macchina che richiede molta attenzione. L’immagine che ho in mente riguardo a questa macchina che si mette in movimento è quella di un antica e mastodontica turbina di quelle antiche centrali elettriche che appena arriva la forza dell’acqua incominciano a girare prima con fatica e poi a pieno regime che fanno un rumore assordante. Ho preso l’immagine dalla centrale idroelettrica di Carona che ho visitato più volte con i ragazzi. Adesso le turbine sono moderne, leggere non fanno così rumore, ma le prime che ho visto mi davano proprio questa sensazione di forza e di rumore in movimento. Prendere in mano la prova della vita è dare inizio ad un meccanismo che non si ferma più, che fa tanto rumore dentro, che mette in movimento tutto, in un inizio che non ha fine e che mi obbliga a decidere come affrontare e vivere la prova. Quindi meglio lasciare tutto quieto per il momento. Affrontare la prova è un inizio nuovo, un ricominciare, una rinascita (non sempre). Sicuramente è un passaggio anche doloroso e che richiede del coraggio. Ma gli inizi nella vita servono, le prove vanno affrontate. Iniziare è esperienza unica. È un venire alla luce, come un bambino che nasce. Inizio è il principio su cui si fonda la resurrezione. È come quando Gesù ha detto alla bambina, la figlia di Giairo, talitha kum, alzati, e lei, la bambina si è rimessa in piedi. È un correre, un cercare un nuovo orizzonte. È il contrario di tutto quello che sa di vuoto, di chiusura, di svotamento della vita, di paure da affrontare. Inizio. E questa cosa non succede solo una volta. A me capita sempre. Re-iniziare sempre, da quando mi alzo al mattino, fino a quando vado a dormire la sera. Iniziare è riprendere la strada, passando per la prova. Ecco perché ondeggio tra iniziare e stare dove sono. perché so che se decido di affrontare la prova devo iniziare ancora, un’altra volta. E allora la tentazione è di dire, aspettiamo ancora un attimo, rimandiamo. So anche un’altra cosa: che se non inizio io, se non affronto la prova, se non ricomincio io, se non trovo io la forza dentro di me, la prova stessa mi viene addosso con tutta la sua forza d’urto e mi travolge, portandomi sicuramente dove non voglio e dove non accetto di essere. E questo lasciarmi travolgere dalla prova alla fine non mi lascia sereno, non mi riempie la vita. Iniziare non vuol dire che alla fine andrò dove voglio io, ma sicuramente vuol dire che ho preso in mano la mia vita per l’ennesima volta, poi dove arriverò questo è anche questione di fiducia, di affidamento.
Rimanere affidati a un Amore piu’grande gridando la nostra impotenza chiedere saggezza e forza per combattere la prova e che questa non ci permetta mai con la sua forza di allontarci dall’Essenziale l’amore del Padre chiediamo lo a Maria Immacolata oggi.
La montagna aiuta ad essere dei passisti!
ma la montagna se non si è allenati a volte sfianca