prima di iniziare il cammino

Prima di entrare in maniera decisa dentro questo cammino che è la vita spirituale, prima insomma di metterci in cammino per capirci qualcosa voglio mettere in evidenza un fatto che tante volte diventa rilevante in ogni esperienza spirituale. Intendo rilevante in maniera negativa. È un fenomeno che oserei chiamare il mercato dello spirituale. Una volta, fino ad alcuni anni fa tale mercato dello spirituale veniva identificato con tutte quelle forme di mercato che stavano fuori o dentro i santuari. Oggi questo fenomeno sembra in parte superato. E allora che cosa intendo per mercato dello spirituale? Intendo tutte quelle offerte che stanno sul mercato del consumo e del profitto che vogliono venire incontro alla fatica dell’uomo, al dolore dell’uomo, alla fatica di una ricerca di senso. Per fare questo il mercato che vuol sempre ricavare il suo profitto, abbassa a piccole proposte di mercato le grandi esperienze spirituali dell’oriente e dell’occidente. Sono proposte facile e innocue che alla fine producono insoddisfazione per chi le pratica e profitto per chi le propone. Questo può capitare anche nelle nostre comunità. Visto che sono pochi quelli che partecipano, alla fine si abbassano le aspettative a cose più semplici nella speranza di raggiungere tutti. Mi sembra che in questo caso non vale il principio del “meglio poco che niente”. Il cammino spirituale non è proposta a buon mercato, non è proposta di mercato, ma è proposta della vita, della pienezza della vita. la spiritualità non è portare a soddisfacimento i bisogni di qualcuno, non è consumo spirituale. Ho scritto questo perché mi sembra che oggi il rischio di tutto questo è ben presente anche dalle parti delle nostre comunità cristiane. Vediamo se riusciamo a dire cose meno di consumo e più di vita.